Il Pd rilancia: “Non escludiamo per principio una candidatura di Pascucci”

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Il nuovo segretario Maurizio Falconi vince il congresso del Partito democratico e rilancia la necessità di fare le primarie per scegliere il candidato a sindaco
di Giovanni Zucconi

La politica è l’arte del possibile”, così usava dire Otto von Bismarck, che di politica se ne intendeva. Con questa massima voleva affermare che in politica nulla è impossibile, e che non esiste nessun accordo tra le parti che non possa essere raggiunto se l’obiettivo è di reciproca convenienza. Nel caso del circolo del PD di Cerveteri, l’obiettivo dovrebbe essere quello di riuscire a proporre un candidato Sindaco condiviso da tutte le diverse anime del Partito. Purtroppo, questo obiettivo ci appare oggi molto lontano, se non addirittura impossibile. Eppure, sabato scorso, si è svolto a Cerveteri un congresso straordinario che avrebbe dovuto, secondo le intenzioni del PD provinciale, eleggere un nuovo Segretario e stabilire la linea maggioritaria che avrebbe dovuto guidare il PD ceretano, dopo mesi di stallo decisionale che lo avevano portato sull’orlo della scissione. I 920 iscritti hanno proclamato Maurizio Falconi come nuovo Segretario, con 438 voti su 832 votanti, il 52,64% sul totale. E’ facile leggere in questo risultato la certificazione di una spaccatura che prima di queste elezioni non aveva un’evidenza numerica. Questa spaccatura è confermata anche dalla composizione del Direttivo, che vede 16 membri che fanno riferimento alla linea di Falconi (sono 13 quelli di Unidem e 3 della lista di Franco Caucci), e 15 membri eletti nella lista di Alessandro Gnazi, che ha ottenuto 389 voti. Una situazione che non induce all’ottimismo, nonostante le dichiarazioni apparentemente aperte al dialogo dei due contendenti e delle persone che li sostengono. A meno di essere clamorosamente smentito, e personalmente lo spero con tutto il cuore, lo scenario più probabile al quale potremo assistere nelle prossime settimane è una contrapposizione inconciliabile tra la linea di Falconi e quella di Gnazi, che potrebbe portare a una scissione del Partito prima delle elezioni amministrative. Come diceva sempre Bismarck, “… quando si dice di essere d’accordo su una certa cosa in linea di principio, significa che non si ha la minima intenzione di metterla in pratica.”. Questo a maggior ragione quando i numeri testimoniano una sostanziale parità di forze, che non indurranno nessuno ad accettare un arretramento dalle proprie posizioni. Una situazione di pericoloso stallo che forse poteva essere evitata con un comportamento meno pilatesco e più accorto del PD provinciale, che ha rimesso tutto nelle mani di un congresso straordinario che, era facile prevederlo, ha solo certificato e paradossalmente legittimato ancora di più le contrapposte posizioni. Come hanno in molti sostenuto in questi giorni, un Direttivo di un Partito non è come un’Amministrazione comunale. Si può amministrare un Comune con il 50% più uno dei voti, ma non si può affermare la supremazia politica di una linea che abbia solo il 51% dei voti all’interno di un Partito. Per questo ritengo che qualsiasi compromesso sia a questo punto molto difficile, anche se tutti hanno pubblicamente espresso la volontà di promuovere un dialogo costruttivo. Sia prima che dopo l’esisto delle votazioni per la nomina del Segretario e del Direttivo, ho raccolto le dichiarazioni del nuovo Segretario, Maurizio Falconi e di Franco Caucci, che appoggiava con la sua lista la candidatura di Falconi.

Signor Caucci, lei con i suoi 3 eletti nel Direttivo è stato determinante nel dare la vittoria a Falconi nella corsa alla Segreteria. Quali saranno le sue posizioni?

La cosa che mi accomuna di più a Falconi è che anche io sono per le primarie. Ma non ho nessuna preclusione. Io poi ho sempre detto che qualora ci fossero le condizioni per lavorare su una candidatura di Pascucci a Sindaco, io sarei pronto a lavorare per un suo secondo mandato. Però le primarie è giusto che si facciano. Ho chiesto a Falconi di essere nominato vicesegretario con deleghe piene su certi argomenti. Faremo immediatamente partire il gruppo di lavoro sulle primarie e quello sulle elezioni. Da questi dovrà uscire il nostro candidato Sindaco.”

Non pensa che ci sia stata una gestione poco efficace da parte degli organi provinciali del PD, e che questa certificazione della spaccatura all’interno del PD di Cerveteri proprio al ridosso delle elezioni amministrative, poteva essere evitata?

Purtroppo a Roma sono state prese delle decisioni sbagliate. Io ho fatto un invito ai deputati e ai senatori romani che vengono ad “attingere voti” a Cerveteri, per chiedere loro di affrontare questo tema, senza dividere il Partito. Cerveteri e Ladispoli, proprio per queste divisioni, pur essendo dei grandi Comuni, non hanno mai espresso un Consigliere regionale. Ma proprio perché questi politici vogliono mantenere il proprio seggio, hanno la convenienza di dividere il PD a Cerveteri.”

Segretario Falconi, ormai la possiamo chiamare così, cosa ci può dire a caldo, subito dopo la sua elezione?

Io e Caucci siamo naturalmente molto soddisfatti del risultato, e da lunedì cominceremo a lavorare per organizzare le primarie.”

Lei nella sua relazione programmatica al congresso, ha dichiarato di volere aprire un dialogo con tutti, con la sola condizione che si facciano le primarie. Conoscendo le posizioni di Gnazi e l’ostilità dichiarata di Pascucci a parteciparvi, non pensa che in questo modo si chiudano tutte le strade per un dialogo?

Dobbiamo intanto partire dalla situazione del Direttivo uscito dalle votazioni. Io dispongo della maggioranza di un solo voto e questo naturalmente costringe a noi a fare qualche passo indietro, così come costringe Gnazi a fare qualche passo indietro, se vogliamo trovare tutti il bandolo della matassa e ritrovare quell’unità di Partito che noi tutti auspichiamo. Tutto questo, naturalmente, rispettando la chiara indicazione della platea congressuale che ha consegnato la vittoria ad UniDem e alla lista di Caucci. Quindi noi sicuramente ci predisponiamo ad non irrigidire le nostre posizioni, ed ad ascoltare quelle della minoranza, auspicando che in tutti gli interlocutori sia presente il necessario spirito costruttivo, e che tutti capiscano fino a che punto si possano spingersi con le loro proposte. Se non c’è questo, non andiamo da nessuna parte.”

Rimane la questione delle primarie che in parte vi divide

Il Congresso ha deliberato che le primarie si dovranno fare. Per noi è una condizione imprescindibile. Inoltre è lo statuto che prevede che, se il 30% del Direttivo propone una sua candidatura e se ne presenta un’altra, le primarie noi dobbiamo farle. Se non si presenta nessun’altro, il primo diventa automaticamente il candidato del PD.”

Ma potreste accordarvi, per esempio, a non fare nessuna candidatura e appoggiare un candidato esterno. Per esempio Pascucci, se accetta la provocazione.

Noi non escludiamo per principio una candidatura di Pascucci. Ma dobbiamo spiegare meglio il senso di questa affermazione. Innanzitutto ci dovrebbe essere a monte un accordo politico tra il PD e Governo Civico. Poi, in ogni caso dovremo organizzare delle primarie. Che dovranno essere a due livelli. Innanzitutto dovremo fare delle primarie all’interno del PD per determinare il nostro candidato. Poi bisognerà fare delle primarie di coalizione, coinvolgendo tutta la città, per stabilire il candidato Sindaco dell’intera coalizione. Quindi se noi faremo un accordo politico con Governo Civico perché riusciamo ad accordarci su un programma utile per il rilancio della città, e loro propongono Pascucci alle primarie di coalizione, noi accetteremo Pascucci come candidato. Questo è il senso di quello che aveva detto quando abbiamo affermato che accettavamo Pascucci.”

Ma Pascucci ha già detto che lui le primarie non le vuole fare, e Gnazi sarebbe disponibile a trovare un accordo programmatico con lui senza passare necessariamente per le primarie

Non possiamo continuare a ragionare solo su questi temi. La politica deve occuparsi delle cose concrete. Cerveteri è una città in decadenza, in piena crisi economica e occupazionale. La città è in ginocchio, e quindi dobbiamo cominciare a ragionare sulle cose da fare, sui programmi. Partendo dall’unica nostra condizione, che è quella che bisogna fare le primarie.”

Mi scusi se insisto su questo tema, ma per i nostri lettori è importante capire bene quali potranno essere gli scenari possibili nei mesi che ci dividono dalle elezioni amministrative. Teoricamente, basandoci solo su quello che mi ha detto lei oggi, ci potrebbe essere la possibilità che all’interno del PD, per accordi o altro, non si presenti nessun candidato, e ci possa essere quell’accordo politico di cui parlava prima, a seguito del quale nella coalizione si presenta solo Pascucci. In questo caso cosa potrebbe succedere?

Capisco cosa vuole dire, ma sta trascurando che ci sono stati quattro anni di forti e aspri contrasti politici tra il PD e Pascucci. Pascucci ha deciso nei nostri confronti degli atti che ci hanno profondamente colpiti e danneggiato. Sono in corso anche delle cause in Tribunale. Per arrivare a quello che dice lei, sarebbe necessario un percorso di chiarificazione e di atti concreti da parte di Pascucci che richiederebbero, ammesso che questo fosse possibile, un tempo che non si potrà certo ridurre ai pochi mesi che ci separano dalle elezioni. Non credo quindi che ci siano adesso le condizioni per migliorare adesso questo stato di cose.”

Per concludere, può farci qualche nome di chi potrebbe candidarsi alle primarie?

Per il momento ci sono solo dei nomi che circolano nei corridoi, e che conosce anche lei. Non c’è ancora nessuna candidatura che possiamo definire ufficiale e sicura.”