PALERMO È LA CAPITALE ITALIANA DELLA CULTURA ITALIANA 2018

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Palermo capitale italiana della cultura italiana 2018
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Con grande puntualità, come già calendarizzato dal febbraio dello scorso anno, subito dopo le ore 15,00 di oggi martedì 31 gennaio al MiBACT presso la gremita Sala Spadolini (fu il primo( ottimo) ministro dei Beni Culturali) è avvenuta la proclamazione della Capitale Italiana della Cultura 2018 .

La cerimonia è iniziata con un intervento esplicativo delle modalità della scelta (legata alla completezza del progetto culturale messo in campo dalla città vincitrice) da parte del presidente della Giuria professore Stefano Baia Curioni dell’Università Bocconi di Milano il quale, ringraziando tutti i membri della stessa per il certosino lavoro effettuato, ha detto, fra l’altro, che la nomina della Capitale Italiana della Cultura 2018 è stata fatta all’unanimità. Al termine delle sue dichiarazioni il prof. Baia Curioni ha porto la busta sigillata all’on. avv. Dario Franceschini Ministro dei Beni Culturali e del Turismo che, immediatamente dopo la proiezione di un un breve video contenente alcune immagini a “volo d’uccello” delle dieci città rimaste in lizza per il titolo, ha aperto la busta leggendo il nome di Palermo. A seguire c’è stato un breve intervento del prof. Leoluca Orlando sindaco di Palermo il quale, “rompendo” il protocollo, ha voluto in piedi accanto a lui i sindaci ed i rappresentati delle altre nove città finaliste. Originariamente le candidate erano 21 scese a dieci a seguito della selezione effettuata dalla suddetta Giuria. Va ricordato che nel 2016 la Capitale Italiana della Cultura è stata la splendida Mantova (dal 2008 Sito UNESCO Patrimonio Mondiale dell’Umanità nell’unicum con Sabbioneta) che ha sfruttato, da par suo ( dati alla mano) dal punto di vista turistico (come sottolineato pure dal ministro Franceschini) la “ghiotta” occasione, mentre nell’anno in corso tale onore (ed onere) appartiene alla città di Pistoia che ha avuto tutto il 2016 per prepararsi al meglio ( è questo il motivo, come voluto fin dall’inizio, dal ministro, per cui la Capitale Italiana della Cultura viene proclamata sempre con un anno di anticipo). Le nove città rimaste in lizza con Palermo per il titolo di Capitale Italiana della Cultura per il 2018 erano: Alghero,Aquileia,Comacchio, Montebelluna,Recanati,SettimoTorinese Ercolano,Trento, Erice. Di queste città oltre a Palermo (Sito UNESCO dal 2015 con la Palermo arabo-normanna e le cattedrali di Cefalù e Monreale) altre due posseggono lo stesso prestigioso riconoscimento internazionale di Patrimonio Mondiale dell’Umanità: Aquileia (zona archeologica e basilica patriarcale dal 1998) ed Ercolano (aree archeologiche insieme a Pompei e Torre Annunziata dal1997). Vi è poi comunque da considerare che Comacchio è nell’area del Delta del Po il quale nel 1999 è stata riconosciuto Sito UNESCO in aggregazione a Ferrara che Sito UNESCO lo era già dal 1995. A Palermo verrà assegnato un contributo di 1 milione di euro e l’esclusione, delle risorse investite nella realizzazione del progetto, dal vincolo del patto di stabilità. A proposito di Capitali della Cultura ricordiamo che Matera sarà la Capitale Europea della Cultura 2019. Matera scelta da una Giuria Internazionale di selezione composta da 13 membri (sei italiani e sette stranieri) presieduta da Steve Green che la preferì, con sette voti su tredici, con nove specifiche motivazioni, alle altre cinque finaliste: Ravenna, Cagliari, Lecce, Perugia e Siena. Matera condividerà, dall’1 Gennaio 2919, questo prestigioso riconoscimento internazionale con la città bulgara di Plovdiv (l’antica Filippopoli) capitale della Tracia, un luogo da sempre crocevia di vicende millenarie con un centro storico, in stile rinascimento bulgaro, che è tra i meglio conservati di quella nazione. Insomma, piaccia o no, la Cultura a volte, in alcune delle sue accezioni più alte e nobili, non rimane completamente negletta e quindi ben vengano, se funzionali all’uopo, tutte le Capitali della Cultura possibili ed immaginabili sia in sede nazionale che internazionale.

Arnaldo Gioacchini