“NO ALL’INNALZAMENTO DEI LIMITI ELETTROMAGNETICI”

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STOP 5G BELGIO RICORRE IN CORTE COSTITUZIONALE E CASSAZIONE CONTRO GOVERNO E 5G: “NO ELETTROSMOG DA 6 A 14,5 V/M”

di Maurizio Martucci

Il Collettivo Stop5G Belgio prosegue nell’azione legale contro il pericolo invisibile e annuncia il ricorso in Corte di Cassazione e alla Corte Costituzionale con due nuovi procedimenti intentati contro il governo centrale di Bruxelles e contro quello della Regione de La Vallonia che, per favorire il 5G, intendono aumentare i valori massimi delle potenze di emissione autorizzate di campi elettromagnetici a radiofrequenza o microonde degli operatori di telefonia mobile, come in Italia stabilite a 6 V/m.

Ricorso in Corte di Cassazione avverso la sentenza della Corte dei Mercati relativa ai ricorsi del collettivo anti-wireless avverso le decisioni del BIPT di concedere agli operatori di telefonia mobile diritti temporanei di utilizzo della banda 3,6-3,8 GHz per l’implementazione del 5G. Tale ricorso è stato avviato a fine maggio 2022. Ricorso dinanzi alla Corte Costituzionale contro il Governo di Bruxelles e la sua ordinanza che innalza il limite di protezione contro i campi elettromagnetici a radiofrequenza (radiofrequenza o microonde) da 6 V/m (0,1 W/m2) a 14, 5 V/m (0,56 W/ m2).

Tale ricorso sarà adottato dopo la pubblicazione dell’ordinanza nella Gazzetta Ufficiale belga. Prossimo ricorso contro il governo vallone che sta preparando un decreto simile all’ordinanza di Bruxelles. In Italia un’operazione simile a quella belga la sta conducendo Alleanza Italiana Stop 5G: sostenuta da una task force di esperti avvocati, si stanno intentando una serie di azioni legali contro l’avanzata del wireless di quinta generazione. Proprio come in Vallonia, anche il Italia è partita una raccolta fondi: su Eppela il crowdfunding Processo al 5G, tutela per i cittadini ha superato quota 10.000 euro di donazioni. “Alleanza Italiana Stop 5G lancia una campagna nazionale di raccolta fondi solidale e senza fini di lucro per sostenere una serie di iniziative giudiziarie e azioni legali, strategicamente studiate nell’interesse pubblico e collettivo, ad esclusiva tutela dell’ambiente e dei cittadini tutti, seriamente minacciati dalla pericolosa avanzata del 5G e di pervadenti e ubiquitarie tecnologie wireless, prive del cosiddetto rischio zero”.

Intanto, ecco la nota stampa diffusa dagli attivisti belgi. “Il 14 luglio 2020 il BIPT (l’autorità di regolamentazione dei servizi postali e delle telecomunicazioni) aveva concesso a cinque operatori di telefonia mobile del Belgio i diritti provvisori di utilizzo della banda 3,6- 3,8 GHz (gigahertz) necessari per aprire le porte all’implementazione del 5G sul territorio belga. A settembre 2020 il Collettivo Stop5G.be ha quindi proposto cinque ricorsi avverso tali decisioni BIPT (uno per ciascuno dei cinque operatori) dinanzi alla Corte dei Mercati, tribunale specializzato istituito dalla legge del 25 dicembre 2016 per trattare più rapidamente alcune pratiche bypassando il Consiglio di Stato.

Il Collettivo Stop5G Belgio ha ritenuto che le decisioni del BIPT fossero state adottate senza tener conto delle innumerevoli obiezioni di cittadini, associazioni e scienziati espresse da diversi anni sull’impiego sconsiderato di una tecnologia di dubbio interesse, che, se dovesse avere successo, avrebbe un impatto devastante sulla i consumi energetici, il clima, lo stock di risorse non rinnovabili, la natura, la salute e la vita nella società. Il 14 aprile 2021 le istanze di annullamento degli attivisti belgi sono ano state dichiarate inammissibili. Nella sua argomentazione, la Corte si spinge fino a dichiarare che l’interesse delle associazioni senza scopo di lucro” non può quindi essere inteso come la difesa dell’interesse generale […] attraverso l’azione da esse invocata per la tutela dell’ambiente ”.

Già in quanto l’interesse avanzato «è in realtà assimilato alla messa in pericolo di un diritto soggettivo: il loro diritto alla salute che sarebbe in pericolo a causa della sindrome dell’elettrosensibilità (…) o della preoccupazione ( …) sull’influenzaassunzione di sistemi ondulatori sulle api ”, allontanando così i numerosi studi e pareri scientifici su tali questioni*. Questo è il primo motivo per cui abbiamo deciso di adire la Corte di Cassazione contro questa sentenza. Un altro motivo è che, essendo i nostri ricorsi i primi nel loro genere, è importante non lasciare le cose come stanno, il che costituirebbe un precedente per tutti i ricorsi dello stesso tipo che sarebbero presentati da associazioni o cittadini nelle aree di competenza della Corte dei Mercati: in primis e ad esempio i ricorsi avverso le decisioni dei regolatori di mercato, quali l’Autorità belga della concorrenza, la CREG (Commissione per la regolazione dell’energia elettrica e del gas), la FSMA (la Financial Services and Markets Autorità) e, naturalmente, BIPT.

Avrà luogo davanti alla Corte Costituzionale contro il governo di Bruxelles il seguente intervento del Collettivo Stop5G.be: con un’ordinanza predisposta sotto la guida del ministro Alain Maron, il governo di Bruxelles è vicinissimo all’innalzamento del limite di protezione contro EMF-RF ( campi elettromagnetici a radiofrequenza o microonde) da 6 V/m (0,1 W/m 2) a 14,5 V/m (0,56 W/m 2), che promette un aumento di un fattore cinque di quello che gli abitanti di Bruxelles dovranno subire in termini di irraggiamento da EMFRF. Su iniziativa del Ministro-Presidente, Elio Di Rupo, ritenendo senza dubbio che il governo vallone non debba essere da meno, sta preparando un decreto simile all’ordinanza di Bruxelles a “beneficio” dei Valloni: anche qui il Collettivo si impegnerà a fare ricorso alla Corte Costituzionale.