L’UOMO DEI MIRACOLI E IL GOVERNO DEI MIGLIORI

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Renzi

Lo schema è quello del Club Bindelberg, l’asse è fortemente orientato al nord e all’industria del nord e i soldi che l’Europa elargirà dovranno rientrare a loro.

di Toni Moretti

E l’uomo dei miracoli ha formato il “suo” governo dei migliori. Non è poi importante se chi nel popolo conserva barlumi di memoria, rimane sconcertato, a volte inorridito nel vedere certi ritorni. Non è importante se chi ancora ha un minimo di pudore storico e si ostina a volere separati i valori di “destra” e “sinistra”, prende atto di trovarsi di fronte ad una indegna ammucchiata. Ammucchiata giustificata da un’opinione pubblica abilmente manipolata: dalle esigenze di un popolo prostato dal fenomeno pandemico e dalla conseguente crisi economica ma che nei fatti maschera il perdurare di un vezzo spregiudicato della politica, quello di non perdere l’occasione di poter spartire le risorse concesse all’Italia dalla Unione Europea, perchè si sa, come diceva il mio amato nonno:”non è importante il danaro che effettivamente rimane, ma quanto ne rimane attaccato alle mani quando passa, quando transita” e ne transiterà davvero molto.

E fù così che si è vista la conversione quasi in diretta di Salvini verso l’Europa, che sfiora il patetico a voler ripetere quanto e come l’ha osteggiata, che nel “movimento” per antonomasia, il 5stelle, si arriva ad una frattura, fin quasi alla scissione, tra i puri e quelli che nel mentre hanno cominciato a masticare lo sporco della politica. E fù così che quel “geniaccio” di Renzi, gettata la maschera circa il suo pensiero destroso, pensa ad una nuova edizione della “Margherita”, per portate a termine il lavoro cominciato nel Pd: il suo sogno di “asfaltarlo”.
Il risultato visibile è che il governo ha un grande tecnico alla guida ma governo tecnico non è. I tecnici sono pochi e di fiducia del Presidente del Consiglio in settori strategici. E’ politico quanto basta per dimostrare forse che la politica non esprime persone competenti, basti pensare a quel Sottosegretario all’Istruzione della Lega, che mette in bocca al sommo Dante una frase di Mussolini. Ma lo schema è preciso: i capi decisori sono gli esecutori del Club Binderberg, l’asse è fortemente orientato al nord e all’industria del nord e i soldi che l’Europa elargirà dovranno rientrare a loro. Avete ancora dubbi? Ne riparleremo con Draghi Presidente della Repubblica che si troverà “costretto”, si fa per dire, a dare l’incarico per formare il Governo ad un “ricicciato” Renzi che spunterà all’improvviso per il bene del “popolo”.