di Felicia Caggianelli
E’ un’icona vivente della recitazione partenopea. Ma è apprezzata ed amata in tutta la penisola per la sua versatilità artistica e simpatia sul palcoscenico. Isa Danieli, pseudonimo di Luisa Amatucci, ha l’arte che le scorre nel sangue, trasmessa da sua madre Rosa Moretti una delle voci più celebri di Radio Napoli, e dai nonni paterni che furono una grande dinastia di attori. Isa Danieli ha lavorato con personaggi del calibro di Eduardo De Filippo, interpretando il ruolo di Gemma nella commedia Miseria e Nobiltà ripresa per la televisione nel 1955. Ha poi recitato successivamente con Nino Taranto e Roberto De Simone. Anche il mondo del cinema ha immortalato la bravura dell’attrice, chiamata da registi come Lina Wertmüller, Giuseppe Tornatore, Ettore Scola e Giuseppe Bertolucci. Memorabile nel 1984 la sua parte nel film Così parlò Bellavista, tratto dall’omonimo libro di Luciano De Crescenzo che ne curò anche la regia. Isa Danieli ha anche vinto nel 1986 un Nastro d’Argento come miglior attrice non protagonista per il film di Lina Wertmüller Un complicato intrigo di donne, vicoli e delitti, regista dalla quale è stata diretta in ben nove film. Da alcuni anni è impegnata a teatro dove regala al pubblico commedie esilaranti che offrono però sempre lo spunto di riflessioni profonde sulla vita e sui mali della società. L’abbiamo incontrata di recente al teatro Traiano di Civitavecchia dove è stata protagonista della commedia Le signorine accanto a Giuliana De Sio.
Quale è il segreto di questa rappresentazione che sta strappando applausi a scena aperta in tutti i teatri italiani?
“E’ una commedia scritta molto bene. Dal palcoscenico sentiamo ogni sera che il pubblico si diverte, raccontiamo una storia vera, un rapporto conflittuale tra due sorelle che non si sono mai sposate e che vivono momenti di ilarità ma anche forte drammaticità. Sembra improvvisazione in alcuni momenti, ma è tutto molto naturale. Con Giuliana De Sio non avevamo mai lavorato insieme, siamo tanto affiatate, forse era destino che recitassimo insieme. Il segreto del successo di questa commedia sarà forse che siamo brave?”
Come è nato l’incontro con Giuliana De Sio?
“Come ho già avuto modo di dire, Giuliana aveva il testo dell’autore Gianni Clemente e lei gli ha dato una mano per quello che riguardava la sua personalità scenica e mi ha fatto chiamare per sapere se accettavo di fare questo spettacolo, un po’ sono stata titubante. Ma alla fine mi sono decisa, appunto perché sono voluta andare incontro a quello che potevo aspettarmi e soprattutto a qualcosa di nuovo. Leggendo la parte ho notato che era un testo scritto abbastanza bene, con un momento di grande comicità, ma è stato il risvolto della commedia che mi ha fatto accettare di sicuro e con gioia, perché nel secondo atto succede tutto diversamente e accadono dei fatti che non vado a raccontare, altrimenti togliamo la sorpresa. Era una parte anche abbastanza difficile da fare e, quindi, è stata un’altra mia sfida. É un testo nuovo e, quando si tratta di testi nuovi, sono sempre pronta, ovviamente se mi piacciono e il dover recitare con Giuliana, con la quale non avevo mai avuto la possibilità di lavorare, pur conoscendoci e, anche questo, mi ha portato ad accettare”.
Lei è figlia e nipote d’arte. La recitazione era scritta nel suo destino?
“Assolutamente sì. Da bimba sognavo di fare l’attrice o, se non avessi avuto talento, mi sarebbe piaciuto diventare direttore di orchestra. Sono di fatto nata sul palcoscenico, a sette mesi fui in scena come neonata in una commedia napoletana, non ho mai pensato a fare altro”.
Che rapporto ha con la televisione?
“Un rapporto di profondo rispetto visto che la tv entra nelle case della gente. Ho recitato in fiction di successo come la serie Capri, oltre ovviamente nelle commedie che sono state trasmesse nel corso degli anni. Mi sono divertita molto lo scorso 11 maggio quando ho partecipato alla puntata numero 5000 della fiction Un posto al sole. E’ stato un onore ed un piacere apparire nella più longeva soap opera italiana. Accettai perché me lo chiese mio nipote che fa il regista. Ho interpretato un personaggio che torna dall’aldilà, mi hanno chiesto di continuare ma ho l’impegno del teatro al quale non rinuncerei mai”.
Progetti futuri?
“Fino a marzo saremo in tour con la commedia Le Signorine che sta riscuotendo un buon successo di pubblico e critica. Ad aprile debutterò a Napoli con la rappresentazione di “Giacomino e mammà”, un testo spagnolo che abbiamo rivisitato ed adattato alla realtà di Napoli. Sarò con Enrico Ianniello questo spettacolo tratto da Conversaciones con Mamà di Santiago Carlo Ovès Jordi Galceran. Ci sarà da ridere come sempre”.
Lei è partenopea purosangue. Come vive i profondi cambiamenti che hanno attraversato Napoli?
“E’ palese che la mia città non sia più quella di una volta. E’ una realtà che tengo sotto le finestre del mio palazzo, è sufficiente affacciarsi per scoprire un mondo nuovo. Spesso mi capita di pensare a come siano potuti accadere tutti questi cambiamenti che abbiamo vissuto spesso senza nemmeno accorgersene. Spero solo che le future generazioni trovino un mondo migliore. Amo comunque Napoli, una città che è dentro di me, vive con me”.