Il passaggio della rete idrica nella Città di Ladispoli

0
503
servizi acea

Manutenzione straordinaria.

Le Fonti Aperte in data 08.11.2023 hanno pubblicato la notizia “L ’Amministrazione Comunale rende noto che Acea Ato 2 ha comunicato che, al fine di consentire la realizzazione di interventi di manutenzione straordinaria, è necessario effettuare una sospensione del flusso idrico in alcune zone del Comune di Ladispoli, il giorno 15 novembre dalle ore 7:00 alle 23:00, previsto il servizio autobotti.”.

In merito a tale notizia i Tre Amici al Bar, Roberto Magri, Raffaele Cavaliere e lo scrivente, nella riunione straordinaria, si sono posti le ulteriori e seguenti riflessioni, avendo già notato i lavori in corso in piazzale Roma a Ladispoli, ove si trovano affisse le comunicazioni di rito dell’Ente Locale e la relativa Cartellonistica. Difatti, nel pomeriggio del 08.11.2023 Raffaele Cavaliere e Diego Corrao, incuriositi dello scavo, si sono soffermati a vedere i lavori de quo.

Ora tutti i Cittadini/Contribuenti/Utenti, conoscono l’articolo 54 della Costituzione della Repubblica Italiana “Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi. I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge.”;

l’articolo 118, quarto comma recita: “Stato, Regioni, Città metropolitane, Province e Comuni favoriscono l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà.”, ed è normale che il Cittadino/Contribuente/Utente si ponga la domanda “come mai ora la bonifica della rete, così come risulta indicato nella cartellonistica in piazzale Roma a Ladispoli?” Pertanto, è anche normale chiedere, ove nulla osti, ai Rappresentanti Legali pro-tempore dei precedenti Vecchi Gestori Idrici Flavia Acque Srl e Flavia Servizi Srl, nei periodi in cui gestivano, rispettivamente, la rete idrica di Ladispoli: quali manutenzioni ordinarie e/o straordinarie sono state fatte, ovvero se hanno effettuato all’epoca “la bonifica della rete” o più “bonifiche della rete”? È importante avere delle risposte, perché a seguito delle stesse, che decideranno di dare, ove nulla osti, gli Addetti ai Lavori, saranno saggiamente da ritenersi, verosimilmente, una prima chiave di lettura per iniziare a comprendere e trovare delle adeguate e corrette risposte in ordine alle tariffe applicate da Acea ATO 2 dal 30.09.2022.

Contestualmente, con riferimento agli attuali costi dell’acqua bene comune primario, non si possono escludere, verosimilmente, le c.d. ‘colpe’ di aver imboccato nel settore acqua regionale una strada ‘diversa’ rispetto a quella fissata dal referendum 2011 non sono però solo della Regione Lazio, ma anche del Comune di Roma, proprietario al 51% di Acea. Il Campidoglio guida la Conferenza dei Sindaci di Roma e Provincia, la più importante delle cinque esistenti nel Lazio perché raccoglie al suo interno i 112 comuni in cui vivono 4 dei 6 milioni di residenti del Lazio, di cui 3 milioni residenti solo a Roma-città.

Infine, nel contesto idrico  integrato della Regione Lazio, non si può escludere il ruolo di primaria importanza che ha avuto l’ Ordinanza n.255/2016, con deposito del 25/11/2016 e Pubblicazione in G. U. 30/11/2016. Tale Ordinanza evidenzia, altresì, che non si possa escludere lo scontro politico avvenuto e documentato tra Nicola Zingaretti, attualmente Deputato nell’attuale XIX Legislatura e Matteo Renzi, attualmente Senatore nella XIX Legislatura.

Difatti, “Ritenuto che, con ricorso resistito dalla Regione Lazio, il Presidente del Consiglio dei ministri ha impugnato la legge di detta Regione 4 aprile 2014, n. 5 (Tutela, governo e gestione pubblica delle acque), relativamente alle disposizioni di cui ai suoi artt. 2, comma 7, 3, comma 9, 4, comma 2, 5, commi 2 e 5, lettere a) e d), e 10, comma 1, attinenti a profili vari di disciplina degli ambiti di bacino e di organizzazione e gestione del servizio idrico integrato, per contrasto con l’articolo 117, secondo comma, lettere e), l) ed s), della Costituzione, in relazione anche alle evocate norme interposte di cui, rispettivamente, agli artt. 147, comma 2, 150, commi 1 e 2, e 154, comma 14 (rectius: 4), del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 (Norme in materia ambientale); all’art. 12 del decreto legislativo 16 marzo 1999, n. 79 (Attuazione della direttiva 96/92/CE recante norme comuni per il mercato interno dell’energia elettrica); all’art. 1 della legge 14 novembre 1995, n. 481 (Norme per la concorrenza e la regolazione dei servizi di pubblica utilità. Istituzione delle Autorità di regolazione dei servizi di pubblica utilità); all’art. 10, comma 14, del decreto-legge 13 maggio 2011, n. 70 (Semestre europeo – Prime disposizioni urgenti per l’economia), convertito, con modificazioni, dall’art. 1, comma 1, della legge 12 luglio 2011, n. 106; all’art. 3-bis, comma 1-bis, del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138 (Ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo), convertito, con modificazioni, dall’art. 1, comma 1, della legge 14 settembre 2011, n. 148; nonché all’art. 3, comma 1, lettera d), del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 20 luglio 2012 (Individuazione delle funzioni dell’Autorità per l’energia elettrica ed il gas attinenti alla regolazione e al controllo dei servizi idrici, ai sensi dell’articolo 21, comma 19, del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214); che, con la successiva legge della Regione Lazio 28 ottobre 2015, n. 13, recante modifiche all’impugnata legge n. 5 del 2014, la stessa Regione ha, per altro, poi soppresso, nell’art. 5, comma 2, il periodo oggetto di censura; ha abrogato la lettera d) del comma 5 del predetto art. 5 ed il comma 1 dell’art. 10; ed ha modificato ogni altra disposizione, della su citata legge n. 5 del 2014, oggetto delle censure formulate dallo Stato ricorrente, per violazione delle sue competenze esclusive nelle materie «tutela della concorrenza», «ordinamento civile» e «tutela dell’ambiente».

Considerato che, con atto depositato il 7 novembre 2016, il ricorrente – premesso che «il mutamento normativo operato con la legge regionale n. 13 del 2015 è satisfattivo rispetto alle censure inizialmente poste e che […] la documentazione depositata dalla Regione Lazio a sostegno della mancata attuazione della normativa regionale è sufficiente ad escludere che le norme regionali impugnate abbiano avuto attuazione medio tempore» – ha conseguentemente rinunziato al ricorso; che, all’odierna udienza, la Regione resistente ha accettato la rinunzia; che ciò comporta l’estinzione del processo, ai sensi dell’art. 23 delle norme integrative per i giudizi davanti a questa Corte.

PER QUESTI MOTIVI LA CORTE COSTITUZIONALE

dichiara estinto il processo.”.

Concludendo, nonostante la Pubblicazione su G.U. dell’ Ordinanza della Corte Costituzionale, a Ladispoli, da Fonti Aperte, risulta che sono stati intentati i ricorsi al Tar Lazio ed al Consiglio di Stato e quest’ ultimo nel maggio del 2017 ha sentenziato che il settore idrico di Ladispoli  deve essere acquisito da Acea. Quindi, se prima  del 30.09.2022 le bollette dell’acqua mediamente  erano comprese tra € 20/€ 40 con impegno contrattuale annuo mediamente di 120 MC ad abitazione, dal 30.09.2022, invece, le tariffe sono esose ed è facile superare la bassa soglia di consumo fissata e, conseguentemente, si va a fare i conti con scaglioni esosi. Nonostante ciò,  assistiamo in Ladispoli ad alcune manutenzioni, come quella in corso a piazzale Roma ove nella cartellonistica risulta indicato, tra l’altro,la fine dei  lavori il 14.04.2022; si fa presente, però che in data 14.04.2022 i lavori de quo, avrebbero dovuto essere realizzati dal Vecchio Gestore Idrico Flavia Servizi Srl.

Sono quindi tante le anomalie segnalate saggiamente e documentalmente, al punto che occorre a nostro modesto avviso che si faccia immediatamente il Consiglio Comunale aperto; nella mozione protocollata  è stato si citato l’articolo 96 del vigente Regolamento del Consiglio Comunale di Ladispoli, ma contestualmente è ancora in vigore l’articolo sette, comma tre dello Statuto comunale di Ladispoli che recita:”il presente Statuto ed il regolamento disciplinano la materia, garantendo ai cittadini interessati la partecipazione al procedimento amministrativo.”. Difatti, l’articolo pubblicato in data 21.07.2023 dal noto Mass Media contiene  la seguente riflessione “

Pertanto è normale domandarsi: atteso che il vigente Statuto del Comune di Ladispoli dispone all’articolo 7, comma 3 ” Il presente Statuto ed il regolamento disciplinano la materia, garantendo ai cittadini interessati la partecipazione al procedimento amministrativo” e che, quindi, è stato attribuito, si ribadisce, il numero di protocollo n.27431/2023 del 05 Giugno 2023, nonostante gli scriventi cittadini non abbiano il ruolo di consigliere comunale,  come mai non è stata nemmeno citata la stessa che comunque ha avuto assegnato il citato  numero di protocollo, atteso che e’ tutt’ora vigente il citato articolo 7, comma 3 dello Statuto del Comune di Ladispoli a cui il Regolamento del Consiglio Comunale dovrebbe consentire e garantire ai cittadini interessati la partecipazione al procedimento amministrativo?

Ci domandiamo nemmeno l’attuale opposizione intende fare chiarezza sul dilemma dell’acqua bene comune primario, atteso che le lamentele in loco e quotidiane sono tantissime e tante sono anche le Famiglie che non hanno ricevuto alcun che’ dal 30.09.2022!!

Pertanto, cosa aspetta il Consiglio Comunale di Ladispoli, tutto, a convocare immediatamente, un Consiglio Comunale aperto per dare  “voce” a tutti i Cittadini/Contribuenti/Utenti, Amministratori di Condominio, Sindacati, Partiti, Associazioni varie, Vecchi Gestori Idrici e Nuovo Gestore Idrico.

Tutto ciò, sempre a difesa della libertà di ognuno, occorre sempre assicurare l’effettività dei diritti civili e sociali, il rispetto delle libertà garantite dalla nostra Costituzione Italiana e della dignità delle persone è sempre la precondizione per la realizzazione di una vera DEMOCRAZIA.

Roberto Magri, Raffaele Cavaliere, Diego Corrao