GROTTACCIA, A PRESENTARE RICORSO L’ASSOCIAZIONE “LUCI A CAVALLO”

0
1024
grottaccia

ASSOCIAZIONE CHE NON AVEVA NEMMENO PARTECIPATO ALLA GARA. L’OPPOSIZIONE ATTACCA MA LA GIUNTA RILANCIA: «ORA IL SITO LO GESTIREMO NOI»

Sulla Grottaccia a Ladispoli è tutto da rifare mentre opposizione e maggioranza che non si risparmiano. Ma partiamo dai fatti. L’associazione culturale “Servitori dell’arte” aveva vinto il bando per la gestione del sito archeologico di via Rapallo, ma la Seconda Sezione Bis del Tar del Lazio a distanza di tempo ha annullato gli atti dopo il ricorso presentato da “Luci a Cavallo”, un’altra associazione che non aveva nemmeno partecipato. Per i giudici di primo grado insomma ha pesato il fatto che nella gara non siano state inserite realtà ricreative e culturali con la sede legale nel comune di Cerveteri o in altri comuni.

«La limitazione della partecipazione ai soli enti aventi sede legale in Ladispoli – scrivono i giudici nella sentenza – è priva di alcuna giustificazione oggettiva e, come tale, risulta in palese contrasto con i principi di libera concorrenza, non discriminazione, trasparenza, proporzionalità come ha avuto modo, in più occasioni, di precisare la giurisprudenza». In più il Comune è stato condannato a pagare le spese legali di circa 3mila euro, più il contributo unificato, per un totale di circa 6.500 euro.

L’opposizione non si lascia sfuggire l’occasione di criticare. «Questo è uno di quei casi – denuncia Fabio Paparella, consigliere comunale di “Ladispoli Attiva” – in cui il mancato rispetto delle regole che garantiscono equità nell’accesso ai bandi si ripercuote sia sull’associazione aggiudicataria dello spazio, incolpevole rispetto a questo triste epilogo, sia sulla collettività che, oltre a sobbarcarsi le spese di giudizio, dovrà attendere un nuovo bando prima che la Grottaccia sia effettivamente utilizzata per una vera programmazione delle attività culturali. A pagare gli errori saranno i cittadini».

La Giunta risponde. «Il bando risale alla precedente consiliatura – spiega Marco Porro, assessore al Turismo – quando sono stato nominato dal sindaco Grando le pratiche erano già state avviate dall’ufficio guidato dal mio predecessore. Da quanto ho potuto constatare gli uffici comunali, alla scadenza della concessione, hanno ricalcato il bando precedente, in cui era presente la clausola territoriale. Clausola che è presente nel regolamento comunale di riferimento che risale a circa 10 anni fa. Al di là di questo piccolo inciampo non posso che ringraziare tutti i funzionari del Comune, che lavorano ogni giorno con grande professionalità». Cosa accadrà ora? «Preferiamo che sia il Comune a gestire direttamente il sito della culturale della Grottaccia, ovviamente in collaborazione con tutte le associazioni del territorio».