VIA AURELIA: SOS SICUREZZA A LADISPOLI

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Illuminazione scarsa, incroci pericolosi e fermate del bus senza tettoia. In più il problema dei ciclisti che continuano ad invadere la carreggiata. Tutti i nodi irrisolti della statale.

Hanno funzionato spesso a singhiozzo le Torri faro dell’Anas. Alberi e tralicci a rischio, incroci critici e il problema irrisolto dei gruppi di ciclisti che quotidianamente affollano la strada statale. Sempre più pericolosa la via Aurelia nel tratto di Ladispoli. All’altezza del chilometro 37 l’ingresso sud  della città è rimasto per mesi al buio. E’ un punto assai complicato, a ridosso di una curva già in passato teatro di gravi incidenti. Cittadini e comitati da settimane si battono affinchè l’area torni ad essere sempre illuminata.  Le associazioni di categoria si schierano a tutela di automobilisti e pendolari. “Occorre una maggiore sicurezza sulle strade del litorale – dice Biagio Camicia, presidente di Consumatori Italiani Ladispoli-Cerveteri – a cominciare proprio dalla via Aurelia. Gli impianti elettrici devono essere sottoposti ad una manutenzione più frequente e anche gli arbusti malandati a questo punto andrebbero rimossi definitivamente. La vegetazione inoltre è cresciuta a dismisura sul ciglio della strada e sfiora i veicoli di passaggio”. Durante l’ultima giornata di maltempo costellata da raffiche di vento un enorme pino è crollato e solo per una casualità non è terminato sul lato della carreggiata. Altri pini, quelli finiti nel “ciak” de Il Sorpasso di Dino Risi, sono stati smantellati in seguito al un grosso incendio di due anni fa. L’amministrazione comunale di Ladispoli aveva sollecitato l’Anas affinchè intervenisse per eliminare le piante ormai bruciate.

Olmetto Monteroni, Boietto e via Rimessa Nuova. Queste le arterie a ridosso della statale cerchiate con il bollino rosso. “L’ingresso ad Olmetto dovrebbe essere più sicuro – era l’appello lanciato dal comitato locale – con una visibilità idonea a poter immettersi sulla corsia della via Aurelia e l’aggiunta di una corsia centrale di rallentamento per poter accedere senza rischi di incidenti anche mortali”. Analogo discorso al chilometro 39, dove si svolta per raggiungere le campagne di Boietto e Monteroni, e al 40 in via di Rimessa Nuova già martoriata dalle voragini sull’asfalto. L’idea partorita nel 2019 era quella di installare un altro autovelox al chilometro 39. Un progetto però mai andato in porto.

Ed è proprio il discorso dei velox (ce ne sono quattro tra Ladispoli e Marina San Nicola) e dei limiti di velocità ad infiammare la polemica. In neanche 3 chilometri i conducenti di auto e moto procedono a 70, 80 e 90 chilometri orari e i cartelli stradali non sempre sono visibili proprio per la scarsa illuminazione. Molti pendolari ritengono che i limiti andrebbero resi omogeni in modo da non dover creare confusione. Protestano anche gli utenti ladispolani del trasporto su gomma costretti ad attendere le rispettive corse in piedi.