TERREMOTO IN CENTRO ITALIA: L’ARTE FERITA

0
1313
L'arte ferita
Terremoto in centro italia

La visita al deposito delle 1.338 opere d’arte di CittaducaleServizio a cura di Arnaldo Gioacchini

Si è svolta mercoledì 26 ottobre la visita dei giornalisti della carta stampata,delle radio e delle tv al deposito di opere d’arte danneggiate dal sisma del 24 agosto u.s. allestito dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo nella caserma della Scuola del Corpo Forestale dello Stato a Cittaducale in provincia di Rieti. Un’occasione unica offerta ai rappresentanti dei media (ai quali è stata data anche una  dettaglia pubblicazione a schede realizzata insieme dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri Palazzo Chigi e dal MiBACT) di visitare una realtà che vede presenti ben 1.338 opere d’arte (1.093 solo del Lazio) le quali  provengono dai musei, dalle chiese e dai santuari dei comuni di Accumoli, di Amatrice e dai territori del reatino. L’ordinatissimo (e catalogato nei minimi dettagli, alcune opere non erano mai state neppure inventariate) deposito è anche attrezzato come laboratorio di pronto intervento, tanto è vero che sono presenti a turno (nell’occasione vi erano due restauratrici dell’ICR di Roma)  elementi di grande professionalità e competenza provenienti  sia dall’ Istituto Centrale del Restauro di Roma  che dall’Opificio delle Pietre Dure di Firenze (due eccellenze assolute italiane di grandissimo rilievo internazionale). Le opere esposte attualmente comprendono dipinti su tela, sculture, dipinti su tavola, decorazioni pittoriche murali, suppellettili liturgiche, paramenti sacri ed alcune campane storiche con i loro antichi supporti. Opere d’arte la maggior parte delle quali appartiene ad un preciso  lasso di tempo compreso fra il XV (1.400) ed il XVII (1.600) secolo. Fra esse (tutte di grande interesse artistico, storico, culturale e sociale)  emerge, il ragguardevolissimo dipinto (secolo XV)  raffigurante “la Sacra Famiglia con San Giovannino” opera del pittore, architetto e scultore Nicola Filotesio detto Cola dell’Amatrice. La visita è sta possibile anche e sopratutto grazie al MiBACT ed al suo ottimo Ufficio Stampa che ha organizzato un pullman con partenza da Roma da sotto il Campidoglio di fronte al Teatro di Marcello (voluto da Augusto in omaggio a Marco Claudio Marcello figlio della sorella Ottavia che l’imperatore aveva designato a suo erede ma che morì prematuramente) un grande edificio per spettacoli risalente all’anno 17 a.C. a suo tempo inaugurato con i ludi saeculares. Pullman “mediatico” (con ritorno pomeridiano nell’identico luogo) riservato a noi  giornalisti, ai fotografi ed ai cineoperatori, molti dei quali, in particolari fra i giornalisti, in rappresentanza anche di varie testate straniere alcune molto famose (ad es. il britannico Times ed il giapponese Asahi Shimbun – che è un colosso della comunicazione internazionale – n.d.r.), ma anche con altri corrispondenti dell’Olanda, della Francia ed addirittura del Sud America (senza tralasciare la Radio Vaticana che, comunque, checché se ne dica, è quella di uno stato estero).  A fare gli “onori di casa” l’ottimo ministro dei Beni Culturali  On. Avv. Dario Franceschini  il quale,  anche in un fluente inglese, ha risposto di buon grado a tutte le domande sottopostigli pure dalle  varie tv intervenute. Nell’area suddetta erano presenti oltre ai Forestali anche gli specialisti dell’Arma dei Carabinieri ( vi è da ricordare come il Corpo Forestale dello Stato sta confluendo nella Benemerita), i Vigili del Fuoco e gli addetti della Protezione Civile. Va detto come oltre al grande deposito di Cittaducale (Lazio), vi sono anche quelli delle Marche nel Forte Malatesta di Ascoli Piceno,  dell’Abruzzo a Celano in località Paduli nella sede del Polo Museale ed in Umbria a Spoleto in località Santo Chiodo  questo pure adibito  ai beni archivistici e librari.  Al di là  della bella prontezza e velocità operativa messa in campo dal MiBACT tramite pure le sue strutture periferiche Soprintendenze in primis, va ricordato il Decreto Legge Terremoto n.189 del 17 ottobre u.s. che ha esteso l’Art Bonus alle donazioni per il restauro degli edifici religiosi nei comuni del cratere sismico,  l’istituzione di una Soprintendenza unica dedicata esclusivamente alle procedure per gli interventi di ricostruzione e la realizzazione di un piano per la promozione e il rilancio del turismo. Da sottolineare come grazie all’Art Bonus ogni donazione effettuata da imprese, enti non commerciali e privati cittadini a favore del patrimonio culturale colpito dal sisma per gli interventi di ricostruzione e la realizzazione di un piano per la promozione e il rilancio del dal sisma del 24 agosto 2016 dà diritto ad un credito d’imposta pari al 65%  della somma donata. Purtroppo, come è noto, nella stessa serata il terremoto ha colpito ancora pesantemente in una vasta zona del crinale  Centro Appenninico (con ripercussioni importanti dell’onda sismica anche in vaste aree del Paese) per cui L’Unità di Crisi Nazionale e quelle regionali del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali si sono messe subito al lavoro per verificare ulteriori danni al patrimonio culturale nelle suddette aree a seguito di cui  il ministro Dario Franceschini ha dichiarato, facendo un primo punto della situazione sul patrimonio artistico e culturale danneggiato da questo sisma e sulle misure già in atto per preservarlo in vista di ricostruzioni e restauri : “Ci sono 293 beni immobili di valore culturale crollati o gravemente danneggiati nel raggio di 20 km dall’epicentro del terremoto tra Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo”. Un ulteriore pesante aggravio, in questo settore, il quale va ad aggiungersi a quanto già schedato e messo in sicurezza. Per fortuna che, almeno questa volta pur a seguito di scosse che hanno toccato magnitudo 6, non si registrano perdite di vite umane come purtroppo è stato il 24 agosto u.s. con ben 298 vittime.

terremoto-1 terremoto-2