I FRATINI SCELGONO ANCORA TORRE FLAVIA

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IN VOLO VERSO L’AFRICA, SI CONCEDONO UN SOGGIORNO SULLA SPIAGGIA ACCANTO ALLA PALUDE.

Eccoli lì, sulle spiagge a caccia di molluschi ed altri insetti da mangiare. O semplicemente a prendere il sole approfittando delle giornate non piovose. I piccolo trampolieri restano a Ladispoli. Partiti forse dal Nord Europa, secondo gli esperti erano in viaggio verso l’Africa visto che solitamente sono in volo in direzione dei paesi più caldi in questo periodo dell’anno. E invece si sono fermati a Torre Flavia (come documentato dalle foto di Salvatore Annarumma). I simpatici, quanto rarissimi fratini, uccelli in via d’estinzione e diventati celebri dopo il Jova Beach spostato da un comune all’altro, hanno ormai un legame solido con il territorio. Rientrano tra le 40 specie di interesse comunitario e prediligono le dune mediterranee che spesso combaciano con ambienti puliti. «Evidentemente – ammette sorpreso Corrado Battisti, responsabile del sito naturale per conto di Città Metropolitana – è un’area con cui hanno familiarità anche per le temperature idonee al loro habitat. Non c’è più da meravigliarsi, una coppia di questi esemplari era stata immortalata da un nostro volontario lo scorso ottobre. Una prova che per alcuni di loro non occorre più migrare troppo verso sud. Noi siamo contenti, vanno preservati».
Difficili da confondere con altri uccelli per quei corpi raccolti e le lunghe zampe esili. Pochi mesi fa ci fu l’ennesima scoperta. Un fratino femmina anni fa approdò a Ladispoli dal Mar Nero, al confine tra Russia e Ucraina percorrendo 1600 chilometri in 180 giorni prima del “pit stop” sulla costa ladispolana prima di sostare anche a Maccarese e Passoscuro, frazioni di Fiumicino. È tutto registrato in una cartina russa. La Lipu segue molto da vicino le avventure di questo gradito ospite. «In primavera – sostiene Alessandro Polinori, tra i responsabili dell’associazione sul litorale nord – rilanceremo il progetto dell’oasi del fratino sulle dune del monumento naturale di Ladispoli».
Questi volatili sono minacciati dall’uomo, soprattutto dai mezzi meccanici che vengono utilizzati sugli arenili per la pulizia. Anche gli animali rappresentano una minaccia, soprattutto i cani lasciati liberi dai rispettivi padroni. Poi calpestio delle persone, le cornacchie e persino i gatti. Un pericolo in più non solo per i fratini ma anche per gli altri uccelli, è rappresentato dall’erosione che continua ad avanzare inesorabilmente. E proprio in questo periodo l’allarme è stato lanciato nella zona di Torre Flavia dove ci sono anche i nidi e i campi di sorveglianza dei fratini. Al campo di sorveglianza hanno sempre aderito decine e decine di operatori, sia appartenenti alla Città metropolitana di Roma Capitale, sia volontari cittadini di molte associazioni, tra cui Scuolambiente, Wwf Roma, Wwf Litorale, Wwf Young, Lipu e Sropu. Bisogna fare in fretta per proteggere la costa dalle mareggiate anche se i 6 milioni di euro regionali non potranno essere utilizzati prima della prossima stagione estiva.