Risultati del blocco economico: i numeri della povertà

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3,7 milioni è il nuovo numero di poveri in Italia. Il risultato di settimane di blocco del sistema economico-produttivo. 

Secondo una stima della Coldiretti, effettuata sulla base di coloro i quali hanno beneficiato degli aiuti alimentari, è aumentato di oltre un milione il numero delle persone che non hanno di che sfamarsi. Caritas e Banco Alimentare registrano un aumento del 40% delle richieste con picchi anche superiori in alcune zone del Paese. Le maggiori criticità sono in Campania (20%), Calabria (14%), Sicilia (11%), Lazio (10%) e Lombardia (9%).

3,7 milioni in numero, emerso in Italia, dei nuovi poveri. Il risultato di settimane di fermo dell’economia in ogni settore produttivo. Persone che hanno perso il lavoro, che non possono lavorare in smart working, piccoli commercianti e dipendenti con contratto a tempo determinato. Persone che non godono di nessun contributo pubblico o sussidio. E non bastano le donazioni dei privati per sfamare tutti. “E mentre l’Italia si ferma la macchina dei controlli no: da giugno il Fisco riparte con accertamenti per le partite Ive. A dirlo è stato il direttore dell’Agenzia delle Entrate e presidente dell’Agenzia delle entrate-Riscossione Ernesto Maria Ruffini, che nel corso di una videoconferenza alla Camera ha annunciato la rapida ripresa degli accertamenti”.

Gli imprenditori anziché essere tutelati saranno bersaglio dello Stato. Uno Stato risultato assente per sostegno all’intera popolazione, assente per ricchi e per poveri, per single o famiglie. Non c’è giustizia per nessuno, tutti, reclusi in casa, hanno avuto disagi, tutti  hanno subito un danno della loro finanza, con conseguenze negli anni. Per alcuni una direzione irreversibile. Gli italiani se devono dire grazie a qualcuno, lo dovranno dire al popolo che unito sta cercando di sostenersi. In molti hanno donato e continueranno a farlo con la generosità che ci contraddistingue. E Basta. Finora l’unica cosa certa che ha prodotto lo Stato è stata una serie di Dpcm. Sul sito Coldiretti l’approfondimento, clicca qui.