PD CERVETERI: DIMISSIONI E RICONSEGNA TESSERE

0
744
PD Cerveteri
PD Cerveteri - dimissioni e consegne tessere

“A seguito delle nostre dimissioni come membri della segreteria e direttivo PD Cerveteri, rimettiamo le nostre tessere d’iscrizione e ufficializziamo di fatto l’uscita dal Partito Democratico”.

Cerveteri, 27/10/2019. Marini Vittoria, Falconi Maurizio, Donnini Quinta, Rinaldi Gabriele, Canicossa Francesco, Rinaldi Aldo,Lopes Francesca, Ahron Lucantonio e Leonetti Amedeo, ex membri della segreteria e direttivo PD, riconsegnano le tessere d’iscrizione al Partito Democratico. Il comunicato.

“Questa decisione scaturisce da un forte malessere accumulato negli ultimi anni ed accentuato nei mesi scorsi sia da parte nostra che da parte di tutti quegli iscritti che hanno sempre appoggiato la nostra linea politica all’interno del Partito. L’andamento politico e le scelte del partito al livello locale così come al livello nazionale, a nostro giudizio, non rispecchiano più lo spirito inclusivo e democratico con il quale è stato fondato. A ragion del vero, dopo l’ultimo congresso locale, dove abbiamo messo da parte ogni conflitto pur di ritrovare uno spirito unitario, per amore dello stesso partito, constatiamo con molto rammarico che tali volontà erano reali solo da parte nostra. Mai come ora le divergenze all’interno del Partito Democratico di Cerveteri sono state così nette.

Gli organi Regionali e provinciali, latitanti nell’ultimo anno e mezzo e silenti anche al momento della fuoriuscita dal direttivo dei sottoscritti, oggi chiedono l’unità. Unità che di fatto, il segretario attuale non è stato in grado di garantire.
Vogliamo precisare che la nostra decisione non deriva solo dalle vicende locali.

I problemi riscontrati a Cerveteri sono evidenti in molti altri circoli sparsi in tutta Italia; riteniamo ci sia un problema più profondo, basato su come è oggi strutturato il partito e anche sulle scelte che sta facendo al livello nazionale; e non è un caso che molti iscritti, come noi, oggi non si sentano più rappresentati da quello stesso partito che abbiamo reso grande tutti insieme. Per noi, il “nuovo” Pd non ha più la vocazione riformistica, pluralistica e innovativa di un tempo e resta ancora aggrappato alle ideologie del tempo passato non riuscendo a cogliere le nuove sfide del futuro”.