Bruxelles ha bloccato il 5G. Fermarlo anche in Italia significa scongiurare un pericolo che non ha precedenti nella storia dell’umanità. Mercoledì in Senato malati oncologici ed elettrosensibili per la moratoria.
Di Maurizio Martucci
Belgio, Governo della Regione federale di Bruxelles: “Da luglio lavoro sul caso e oggi è orami chiaro come sia impensabile per me consentire l’arrivo di questa tecnologia se non posso garantire il rispetto degli standard che proteggono i cittadini. I cittadini di Bruxelles non sono topi da laboratorio la cui salute può essere svenduta per profitto!” Sono le parole di Céline Fremaultche, primo caso in Europa, ha bloccato l’avvio della fase sperimentale del 5G dalla città sede del Parlamento Europeo: “C’è l’impossibilità di valutare le emissioni delle antenne utilizzate dagli operatori per mancanza di informazioni tecniche disponibili sul comportamento”, ha ripetuto la ministra all’ambiente applicando una politica di prevenzione del danno e il Principio di Precauzione dopo le richieste avanzate dalle compagnie telefoniche di innalzare i limiti soglia d’irradiazione elettromagnetica dagli attuali 6 V/m (lo stesso valore di legge vigente in Italia) ai più alti e rischiosi 14,5 V/m(attenzione: tra la maggioranza del Governo Conte c’è chi vorrebbe portarli fino a 61 V/m su tutto il territorio italiano, cioè 110 volte più di oggi!). Ago della bilancia anche l’assenza di studi preliminari sul rischio sanitario del 5G.Su questo punto s’è espressa anche la Direzione generale per le politiche europee del Dipartimento tematico per le politiche economiche, scientifiche e di qualità della vita, incaricata dalla Commissione Industria, Ricerca ed Energia del Parlamento Europeo di svolgere un’approfondita analisi sullo sviluppo del 5G nell’UE. “Si sta delineando una preoccupazione significativa sul possibile impatto sulla salute e sulla sicurezza derivanti da un’esposizione potenzialmente molto più elevata alla radiazione elettromagnetica a radiofrequenza derivante dal 5G”. Lo studio del Parlamento Europeo, aggiornato ad Aprile 2019, sostiene che E ancora: “I campi (elettromagnetici) delle emissioni radio del 5G sono molto diversi da quelli usati dalle generazioni precedenti (degli standard 2G, 3G e 4G) a causa delle loro complesse trasmissioni beamformed in entrambe le direzioni –cioè dalla stazione radio base al portatile e viceversa. Sebbene i campi (elettromagnetici)siano altamente focalizzati dai raggi, variano rapidamente con il tempo e il movimento e quindi sono imprevedibili, poiché i livelli e i modelli del segnale interagiscono come un sistema a circuito chiuso. Questo deve ancora essere mappato in modo affidabile per situazioni reali, al di fuori del laboratorio (…)il problema è che al momento non è possibile simulare o misurare accuratamente le emissioni di 5G nel mondo reale”. Apriti cielo! Dall’Europa annunciano urbi et orbi che le conseguenze del 5G sull’umanità saranno scontate direttamente sulla pelle dei cittadini, ignari del pericolo, irradiati dalle inesplorate radiofrequenze non solo nelle Smart City (Roma è nella lista, compreso GRA e l’Autostrada Roma-Fiumicino), ma pure nei piccoli comuni (una decina nel Lazio tra reatino e frusinate), nelle campagne, perfino nei parchi, in montagna e nelle località turistico-balneari (i consigli comunali di Ladispoli, Cerveteri, Bracciano e Fiumicino voteranno mozioni Stop 5G). Restando sempre in ambito europeo, agli inizi del 2019 un campanello d’allarme l’ha lanciato anche il Comitato Scientifico sui rischi sanitari ambientali ed emergenti (SCHEER) della Comunità Europea che, in un altro documento protocollato a Bruxelles, ha messo nero su bianco come il 5G “evidenzia criticità sconosciute sui problemi di salute e sicurezza. La polemica è in merito ai danni causati dalle attuali tecnologie wireless 2G, 3G e 4G.” E ancora. “Gli effetti della radiazione elettromagnetica sono stati generalmente ben studiati, tuttavia la radiazione elettromagnetica di bassa frequenza è meno studiata.” E infine: “L’esposizione ai campi elettromagnetici potrebbe influenzare l’uomo rimane un’area controversa e gli studi non hanno fornito prove chiare dell’impatto su mammiferi, uccelli o insetti. La mancanza di prove chiare per informare lo sviluppo delle linee guida sull’esposizione alla tecnologia 5G lascia aperta la possibilità di conseguenze biologiche non intenzionali”. Proprio per questo, dopo l’appello dalla Camera dei Deputati, Mercoledì 17 Aprile 2019al Senato (Palazzo Madama) è prevista la seconda conferenza stampa dell’alleanza italiana Stop 5G per rinnovare al Governo Conte la richiesta di una moratoria su tutto il territorio nazionale. Anche perché, ormai, è un susseguirsi di sentenze che dimostrano il nesso elettrosmog = cancro! E se negare l’evidenza appare delittuoso, perseverare nel rischio è imperdonabilmente diabolico: dopo “l’oltre ogni ragionevole dubbio” della Cassazione (2011, 2012), dopo il primo grado del 2017 nei tribunali di Ivrea, Firenze, Verona e la condanna nel 2019 del TAR Lazio sullo Stato ‘inerte’ che non informa i cittadini digitali del pericolo invisibile, con sentenza pubblicata il 13 Marzo 2019 il Tribunale di Monza sezione Lavoro ha infatti riconosciuto la malattia professionale con inabilità permanente (misura del 38%) per neurinoma del nervo acustico ad un addetto aeroportuale danneggiato da un tumore al cervello sviluppato dopo oltre dieci anni d’irradiazione elettromagnetica, emessa anche da telefono cellulare. Condannando i dannosi effetti biologici delle radiofrequenze (dal 2011 ‘possibili agenti cancerogeni’ per l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro che a breve potrebbe riaggiornarne al rialzo la cancerogenesi), sempre negli ultimi mesi è stata poi riconosciuta la malattia professionale da sindrome d’Elettrosensibilità nei tribunali europei di Spagna (Saragozza) e Francia (Tolosa e Cergy-Pontoise). Nell’attesa conferenza stampa prevista in Senato, oltre ad una delegazione di parlamentari di maggioranza e opposizione saranno presenti anche malati oncologici ed elettrosensibili, uniti per rinnovare la richiesta di una moratoria in difesa della salute di tutti, nessuno escluso- Perché il 5G vuol irradiare chiunque per 365 giorni l’anno, 24 ore al giorno, connettendo un milione di oggetti ‘intelligenti’ per ogni chilometro quadro:“la più grande idiozia mai pensata prima nella storia dell’umanità”, secondo il noto biochimico Martin Pall dell’Università di Washington.