Le cause del drammatico aumento di pazienti celiaci

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Le cause del drammatico aumento di pazienti celiaci

A cura del Dottor Professor Aldo Ercoli

Dottor Professor Aldo Ercoli
Dottor Professor
Aldo Ercoli

Una delle cause più comuni di malassorbimento della mucosa intestinale è un’anomalia biochimica dovuta all’enteropatia da glutine. Stiamo trattando il Morbo celiaco (o celiachia, la sprue non tropicale).

Il glutine è un complesso proteico presente nel frumento e nei prodotti derivati.  In alcuni nuclei familiari il glutine comporta un danno diffuso della mucosa con appiattimento, ma non distruzione, dei villi intestinali tale da provocare una sensibile riduzione della superficie assorbente dell’intestino. L’eziologia sembra essere su base immunitaria con rilascio di anticorpi che danneggiano la lamina propria con un’infiltrazione linfocitaria e portando ad un’iperplasia della cripta. Il morbo celiaco è infatti associato alla presenza di antigeni leucocitari umani HLA-B8 e HLB – Dw3 di quali è responsabile il cromosoma 6 (origine familiare della malattia). La lesione si attua solo localmente perché si può assistere ad un recupero completo della funzione assorbente quando si esclude il glutine dalla dieta e, ricompare (in alcuni casi dopo pochi giorni, in altri dopo mesi) quando si ricomincia a mangiare frumento e prodotti derivati (pane, pasta etc…). L’alterazione diffusa della mucosa intestinale oltre al malassorbimento determina una riduzione della funzione pancreatica e anche biliare. Il malassorbimento è più grave in età pediatrica mentre si attenua nell’adolescenza e nell’età adulta.

Quali sono i sintomi del morbo celiaco?  Variano da paziente a paziente: possono essere di lieve entità oppure presentare persino un grave stato anemico dovuto alla carenza di vitamina K. Il ridotto assorbimento del calcio comporta una patologia metabolica dell’osso. Uno dei regressi del “cosiddetto progresso” è che il frumento con cui sono preparati i principali prodotti consumati ogni giorno (pane, biscotti, crackers, pasta, pizza) è, nella stragrande maggioranza dei casi, di provenienza estera e di varietà ibride selezionate in laboratorio.

Queste ultime, fino ai primi del Novecento, erano il risultato, il frutto di “esperimenti naturali” dei contadini che sceglievano loro le varietà più adatte al terreno ed all’area di appartenenza. Sono chiamati “grani antichi” anche se risalgono ad una settantina di anni fa, loro che ci sono sempre stati dall’antichità. I “grani moderni” sono stati concepiti al fine di ottenere un cereale coltivabile che renda di più.  Il grano moderno – infatti – è più basso ed ha maggiore resistenza al vento, ma è più facilmente aggredibile dalle erbe infestanti, richiedendo pertanto un’ingente quantità di erbicidi altamente tossici (es. glifosato), che contaminano non solo le farine (e di conseguenza la maggior parte dei prodotti in commercio) ma anche le acque ed i terreni stessi, con un importante impatto sull’uomo e sull’ambiente” (La Medicina Biologica – Luglio – Settembre 2017). 

La raffinazione delle farine, che comporta una perdita di elementi nutritivi, si deve ad un’alta concentrazione (nel grano moderno che mangiamo) di glutine, di   sottofrazioni immunogene e di amilopectina che possono coinvolgere anche soggetti non familiari. Vi può essere benissimo l’incompleta idrolisi dei peptidi del glutine che porta alla formazione di composti tossici intermedi, tali da produrre un danno diretto dell’epitelio intestinale. Ecco perché oltre all’ipotesi patogenetica immunologica non si può certo escludere quella infiammatoria tossica.

Possiamo pertanto asserire che il meccanismo secondo cui il glutine produce il danno delle mucose non è del tutto conosciuto e soprattutto non univoco. E’ sotto gli occhi di tutti il dato inconfutabile negli ultimi anni di un aumento drammatico dell’incidenza della malattia celiaca. Attualmente colpisce l’1% della popolazione.

La sensibilità al Glutine (Gluten Sensitivity) è quindi non più solo una malattia familiare, come si credeva un tempo, bensì una sindrome complessa caratterizzata da una varietà di sintomi. Qual è la chiave terapeutica fondamentale per la diagnosi? (oltre agli accertamenti ematologici e strumentali?). E’ nella semplice eliminazione del glutine.  L’alterazione della funzione della barriera della membrana intestinale dovuta al glutine scatena una flogosi cronica sia nella sottomucosa intestinale e talora anche a distanza causando altre patologie.

L.I. Atkinson nel 2015 insisteva sul diabete. Altri ricercatori anche sulle malattie allergiche e neurologiche. Quello che mi colpisce della celiachia è però la scomparsa “in nome del progresso” di quelle belle alte spighe di grano di un tempo.