L’ANAMNESI NELLE MALATTIE DEL FEGATO

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malattie del fegato

Dalle epatiti virali (A,B,C,D,E) alle malattie epatiche autoimmuni; dalle patologie genetiche all’epatopatia alcolica, dalle sindromi colostatiche (a carico delle vie biliari)alle epatopatie secondarie a malattie sistemiche, dalle forme iatrogene (da farmaci) alle iperbilirubinemie ereditarie; dalle lesioni occupanti spazio a quelle dovute a danno vascolare.

fegato
Dottor Professor
Aldo Ercoli

Anche se molteplici sono le cause di malattia epatica clinicamente queste malattie si possono classificare in sole tre classi: 1)epatocellulari (danno delle cellule);
2)colestatiche (ostruttive a carico delle vie biliari);
3)miste (epatocellulare e colestatiche).

Il danno a carico delle cellule epatiche (es. nelle forme su base alcolica o dovute a virus) va dalla flogosi (infiammazioni) alla morte cellulare (necrosi). La riduzione o il blocco del flusso biliare è dovuto invece alle malattie colestatiche (calcoli o neoplasie delle vie biliari, cirrosi biliare primitiva etc). Nelle forme miste (malattie virali ed epatopatie da farmaci) si associano il danno a carico delle cellule e quello delle vie biliari (colestasi).

Basilare, come sempre, è l’anamnesi.
Da quanto tempo sono comparsi i sintomi principali? Oppure non ci sono stati (forme asintomatiche)?
Solo sono alterati reperti di laboratorio (transaminasi, gamma gt, bilirubina, fosfatasi alcalina, quadro proteico elettroforetico etc)?
Quali fattori di rischio presenta il paziente?
Molti sono asintomatici ma grazie alla visita medica e alla vasta gamma di esami epatici è possibile escludere o confermare un danno a carico del fegato.

I sintomi generali ricavati dall’anamnesi sono vari. Sia di carattere generale (mancanza di forse, inappetenza, stato di malessere, nausea) che specifici di epatopatia: ittero, urine molto colorate (ipercromiche), feci di color bianco (ipocoliche), marcato meteorismo (aria nella pancia), prurito diffuso, dolori addominali a carico dei quadranti superiori dell’addome, emorragia intestinale.
Un paziente che riferisce di avere delle urine color marsala (ipercromiche) e feci di color bianco (ipocoliche) ci indirizza verso una patologia virale (epatite). La molteplicità dei sintomi, il modo in cui sono insorti, la loro intensità, l’eventuale intermittenza sono tutti elementi anamnestici che ci aiutano a trovare la causa. Più raramente lo è un solo sintomo che tuttavia va analizzato con particolare attenzione.
Ad esempio l’astenia e la stanchezza su base epatica è di rado presente al mattino dopo che si è dormito bene ma compare di pomeriggio oppure dopo attività fisica. La debolezza si associa a voglia di dormire e di non voler fare niente.
Peculiare è l’intermittenza dall’astenia: un giorno si sta bene, il giorno dopo no. E poi importante entrare nelle psicologia, nello stato d’animo del paziente in quanto lo stato ansioso, la depressione, l’insonnia e lo stress continuo giocano un ruolo non affatto secondario.
La nausea è un sintomo comune a tante patologie? E’ vero ma in quelle epatiche è provocata da odori di pasti ricchi di grasso e sempre associata a stanchezza, stato di malessere generale. <<Nelle forme epatiche acute sono più frequenti la perdita di peso corporeo e l’inappetenza, più rare nelle forme croniche, escluse le cirrosi in fase avanzata>> (Harrison. Principi di Medicina Interna).

Il “mal di fegato” a carico del quadrante superiore destro (ipocondrio destro) è presente in svariate malattie epatiche. Quello più intenso, improvviso è caratteristico di patologie delle vie biliari, più raramente dell’epatite acuta. Il prurito si instaura precocemente nell’ittero occlusivo. E’ invece più tardivo nelle malattie che non riguardano le vie biliari ma le cellule epatiche (epatite acuta). Nella cirrosi biliare primitiva e nella colangite sclerosante il prurito è il primo sintomo. Può essere presente in moltissime malattie epatiche, specie nella cirrosi. L’importanza dell’anamnesi, oltre ai sintomi riferiti, consiste poi nel valutare i fattori di rischio. Alcol, farmaci (anche quelli da banco), stile di vita, eventuali trasfusione ematiche, attività sessuale, tossicodipendenza, attività lavorativa, familiarità per malattie epatiche.