Ladispoli, Tari doppia per alcuni utenti

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giornata in memoria delle vittime della mafia

Il caos sarebbe stato generato però dal cambio di gestione per il recupero dei tributi modificato alcuni anni fa. Per Palazzo Falcone basta presentarsi con la ricevuta di pagamento.

Nel calderone degli evasori Tari sono stati riconteggiati anche alcuni abitanti che avevano già pagato. Un classico che si ripete a volte quando gli enti locali provano ad incassare coprendo il buco. A Ladispoli tutto è nato dall’attivazione di migliaia e migliaia di accertamenti da parte del Palazzetto comunale mirati a recuperare le somme mancanti del 2016-2017 (quasi 4 milioni) relative a Tari e Tosap ma anche pubblicità e passi carrabili. Insomma, per il municipio di evasori ce ne sono quasi 8mila. Già decine e decine i residenti raggiunti dall’avviso tutt’altro che bonario. Potrebbero essere molti di più, forse centinaia. «Non comprendo perché devo ridare quasi 200 euro al Comune – critica un signore che già aveva pagato – e tra l’altro per un appuntamento mi hanno concesso la data del 26 novembre. Assurdo anche questo. Non ho più la prova con me».

La beffa è doppia per chi non si ritrova la ricevuta di pagamento. Lo spiega direttamente l’assessore al Bilancio di Ladispoli. «Il nostro sistema – ha risposto Claudio Aronica nei giorni scorsi – consente di poter decifrare tutte le bollette pregresse liquidate con il modello F24, non però quelle pagate ad esempio con il bollettino postale». Nessun giallo per gli amministratori comunali, la colpa sarebbe da addebitare alla gestione precedente al 2017 che attraverso diverse società, per conto del Comune, adoperava un altro software. «I dati sono andati persi – conferma Aronica – e siamo in possesso di tutti quelli dal 2018 in poi. Tuttavia è necessario presentarsi con qualsiasi ricevuta ed essere esonerati dal doppio pagamento. In media da quando abbiamo attuato una lotta all’evasione, soprattutto sulla Tari, recuperiamo un milione di euro all’anno».