«Abbiamo ricevuto il tuo Curriculum…»
Come funziona la nuova cyber-frode: virus, furto di dati e richieste di denaro.
Di Francesco Sarcinella
Squilla il telefono e il display mostra un numero italiano sconosciuto, rispondi e senti una voce registrata che dice: “Abbiamo ricevuto il tuo curriculum, aggiungici su WhatsApp per parlare di lavoro” e la chiamata si chiude.
Questo scenario si è presentato a milioni di italiani nelle ultime settimane e per quelli che si sono fatti convincere è cominciato un incubo. L’‘inganno può essere scoperto facilmente se non si sta cercando lavoro, ma numerose persone che aspettano la risposta di aziende alle quali effettivamente hanno inviato il curriculum vengono abbagliati dalla promessa di un impiego.
Le indicazioni consigliano di proseguire la conversazione su WhatsApp, correndo quindi il rischio di perdere soldi e/o i propri dati personali tramite la compilazione di moduli online che, a detta dei cyber-criminali, fanno parte della procedura necessaria per procedere con l’assunzione. Dopo aver convinto la vittima della bontà dell’offerta iniziale, i truffatori potrebbero anche suggerire di investire somme di denaro su piattaforme di trading.
Le piattaforme che hanno ricevuto somme di denaro dalle vittime sono spesso false o strutturate in modo da rendere impossibile il recupero dei fondi una volta versati. La frode si conclude nel momento in cui la vittima tenta di ritirare il denaro e si accorge che l’azienda non risponde più: a quel punto, gli interlocutori avranno già chiuso ogni canale di comunicazione e saranno svaniti nel nulla.
Come difendersi dalla truffa
L’apparente affidabilità del numero può facilmente trarre in inganno e la migliore prevenzione per riconoscere una truffa è, come avete fatto leggendo questo articolo, informarvi. È impellente inoltre ricordare di non fornire mai informazioni personali o finanziarie a sconosciuti al telefono. Non cliccate sui link inviati da contatti sconosciuti e verificare l’affidabilità dell’azienda o dell’organizzazione che offre il lavoro.
Bisogna stare sempre all’erta, poiché in gioco non ci sono solo i propri risparmi, ma anche tutti i dati personali e sensibili forniti.