LA FEBBRE DEL GIOCO D’AZZARDO: EMERGENZA SOCIALE DEL TERRITORIO

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Febbre da gioco: emergenza

Quante vite distrutte dal gioco d’azzardo? Dal presidio di ‘Libera Cerveteri-Ladispoli’ un appello ai due comuni.

Il gioco d’azzardo nel nostro Paese produce un fatturato legale di 107 miliardi l’anno. In Francia, che a differenza dell’Italia ha una legge quadro in materia, le slot si trovano solo nei casinò, mentre da noi accanto alle sale slot per adulti stanno nascendo quelle per i bambini. Si tratta di un’emergenza sociale; i dati riguardanti le slot e non solo sono impressionanti.

Nel comune dì Ladispoli si spendono 1.567,00 euro pro capite (dati 2017, in aumento del 26% rispetto al 2016) e nel comune di Cerveteri 1.013,00 euro pro capite (dati 2017, in aumento del 39,68% rispetto l’anno prima). Il dato più macroscopico e grave riguarda la quantità di soldi spesi nelle giocate: a Ladispoli 65,47 milioni di euro e a Cerveteri 38,47: un giro d’affari con somme da capogiro.

Cosa significa la spesa pro capite? Essendo una media, se togliamo i bambini e quelli che non giocano si capisce che c’è comunque una quantità di gente che gioca e gioca pesante, con gravissimi rischi di sviluppare una dipendenza che mette a rischio la salute e può ridurre in povertà e fallimento l’intero nucleo familiare.

Infatti il Gap (gioco d’azzardo patologico) è in netto aumento: negli ultimi 10 anni sono quadruplicati i giocatori patologici e si tratta di quelli rilevati dalle strutture sanitarie pubbliche, ma è solo la punta dell’iceberg. In pericolo sono i giovani: nel 2017 gli under 18 sono stati più di mezzo milione a tentare la fortuna con una giocata. Bisogna chiedersi il perché di questo aumento.

Negli anni le condizioni del gioco sono cambiate: i giochi sono accelerati, le vincite sono crediti quindi il valore del denaro è mascherato, il design (colori, luci, animazioni, suoni) è accattivante per trattenere più a lungo il giocatore.

Febbre da gioco: di cosa c’è bisogno?

Tornando al nostro territorio, di cosa c’è bisogno? Se ci guardiamo intorno ci sembra che siano molte le situazioni non in regola. Le amministrazioni comunali devono fare la loro parte. Il comune dì Ladispoli ha un regolamento datato (2012) che va aggiornato alla luce della nuova normativa e soprattutto va applicato. Cerveteri si è dotato di un’ordinanza del 2018, ma ci chiediamo se è stata successivamente trasformata in regolamento e soprattutto se anche a Cerveteri il territorio sia sufficientemente monitorato tenuto conto dell’impennata registrata dal giro d’affari in un anno.

Oltre a questo, nel nostro territorio bisogna chiedere alla Asl di aprire un serd (servizio sanitario per le dipendenze), presente in tutti i distretti tranne che nel nostro, dove rivolgersi in caso dì bisogno.  La Regione Lazio si è mossa già dal 2013 con la legge del 5 Agosto e dal 22 Ottobre di quest’anno è ufficialmente SLOT FREE. Si tratta di un progetto in grado di stanziare 14.4 milioni di euro per il prossimo biennio che serviranno alla prevenzione e alla cura della ludopatia e, all’apertura di sportelli e punti di informazione.

Nelle scorse settimane è stato presentato il progetto di formazione regionale sul disturbo del gioco d’azzardo e questo progetto coinvolgerà professionisti operanti nelle aziende sanitarie locali ed ospedaliere, operatori sociali, Enti pubblici e scuole. Tra gli obiettivi:

  • l’incremento di interventi di informazione e prevenzione dei rischi connessi al gioco d’azzardo
  • la garanzia di trattamenti specialistici delle forme di abuso e dipendenza da gioco d’azzardo
  • il potenziamento delle competenze professionali degli operatori
  • la qualità degli interventi in materia di Gap attraverso scambi di esperienze e buone pratiche con servizi analoghi.

Tra le attività previste c’è anche la realizzazione di un portale “Osservatorio on-line permanente Gap”. E’ necessario un lavoro sinergico di collaborazione tra Asl, Terzo Settore, Comuni, Scuole. Dobbiamo intervenire con urgenza, studiando il modo per arginare la diffusione del gioco d’azzardo, che numerose inchieste in tutta l’Italia, hanno anche denunciato come troppo inquinato da fenomeni criminali e dalle mafie.

Molti comuni e molti sindaci stanno prendendo contro misure. Il presidio Libera Cerveteri -Ladispoli, a cui si devono le informazioni riportate, chiede che sia attivato un tavolo di confronto.