LA CASA DEL GHIRO

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la casa del ghiro conservata nel museo dell'antica Santa Severa
nave romana dei Dolia

CONSERVATA AL MUSEO DEL MARE E DELLA NAVIGAZIONE ANTICA DI SANTA SEVERA.

a cura di Ennio Tirabassi

Curai l’allestimento del museo con un corredo autentico rinvenuto durante lo scavo del relitto della Nave Romana dei Dolia di Ladispoli ritrovata a circa dodici metri di profondità sul tratto di costa tra Ladispoli e Torre Flavia. Il recupero venne condotto dal 1983 al 1985 dalla Sovrintendenza archeologica dell’Etruria Meridionale insieme all’università di Roma La Sapienza sotto la direzione dell’archeologa Valeria d’Atri e di Pietro Gianfrotta.

In quella occasione ebbi la soddisfazione di curare sia il restauro degli oggetti rinvenuti, che il trasporto fino alla collocazione all’interno del museo di Pyrgi. Il luogo veniva finalmente guarnito di oggetti autentici e pertinenti al territorio per la gioia del direttore Flavio Enei. Prima di allora infatti, il polo museale ospitava soprattutto riproduzioni didattiche.

Fu un restauro ricostruttivo oltre che estetico, completai le opere creando le parti mancanti in sottosquadro, in modo da evidenziare le parti ricostruite. Nei grossi Dolii sono state volutamente lasciate le incrostazioni formatesi nei secoli, d’accordo con gli archeologi presenti, sono intervenuto con la costruzione di piccoli tasselli di pulitura fatti con Ab57. Ancora oggi i grandi contenitori da trasporto sono esposti nel giardino e all’interno del museo.

All’interno della nave furono rinvenuti inoltre vari utensili da mensa e, ancora custoditi nel loro astuccio, gli strumenti sanitari appartenenti ad un chirurgo. A colpire la mia attenzione però, fu un oggetto da me chiamato ghiriera, un vaso dalla forma cilindrica, con imboccatura larga dove il ghiro si rifugiava e dondolava. Si trattava di un oggetto che osservavo per la prima volta, da qui la ricerca sulla sua provenienza e funzione.

Non solo, era la prima volta che partecipavo al recupero di preziosi rinvenuti dal mare. Una curiosità: per consolidare il legno della nave si è usato il Polietilenglicole (PEG), una cera che consolidava le parti lesionate del legno assicurando la loro integrità durante il recupero.