INTERVISTA A GABRIELE ALTOBELLI

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IL REGISTA DEL THRILLER ART OF DIVERSION. 

Cerveteri nel cuore, il resto del mondo è casa per il romano Gabriele Altobelli reduce da un grande successo a New York con il film Art of Diversion. Attore, regista, ballerino ed eccellente scultore, Altobelli è un esempio di ‘fuga di cervelli’ dal Belpaese che trova riscontro al proprio talento altrove.

 

Dal laboratorio-studio di Cerveteri, Antro Mediterraneo al mega schermo in Times Square a New York. Qual è stato il motore che ti ha spinto?

La tanta passione. Mi sono occupato sempre di cinema al quale sono tornato in qualità di regista dopo una parentesi di amore per la scultura durante la quale ho realizzato il monumento a Falcone in piazza Bologna a Roma. Dopodiché l’interesse per il cinema che mi ha condotto a realizzare un cortometraggio che riscosse un discreto successo a Cannes. Da allora non mi sono più fermato dagli Stati Uniti alla Cina, al resto del mondo.

Dall’Accademia di Arte Drammatica al set con Sergio Castellitto, con Bramieri al Sistema, in Tv con Drive In, all’impegno politico che ti ha visto in prima linea per Cerveteri. È solo questione di regia?

Anche a Cerveteri ho cercato di fare del mio meglio in qualità di consigliere comunale per il bene della città. Sul set come a Palazzo, si tratta di saper dirigere una squadra di lavoro, svolgendo un’opera di guida e coordinamento, dunque sì.

Se dico Alessio Pascucci regista?

É il Made in Italy delle opportunità. In Italia concedono finanziamenti all’amico dell’amico più che al talento penalizzando chi vive d’arte. Tornando a Pascucci, riconosco le sue doti di politico, facesse una scelta.

Tornando all’arte pura, arriva un thriller, Art of Diversion di cosa parla?

Parla di due collezionisti, fratello e sorella, che hanno l’hobby di uccidere. Le vittime sono turisti in visita a New York, davanti ai musei nelle discoteche. Sono ricchi e potenti, dunque sono protetti dalle istituzioni. La colonna sonora è stata curata dalla Harry Mancini Orchestra di Miami. Mentre la post-produzione è tutta italiana. Il montaggio invece è avvenuto a Los Angeles. É un film dalle tante contaminazioni, Francia compresa.

New York ti premia. Dopo il grande successo ottenuto oltreoceano è prevista la visione nelle sale cinematografiche italiane?

Saremo a Matera per una proiezione in lingua originale, ma non escludo in futuro una versione in lingua italiana. Sicuro, ci vedremo presto a Cerveteri.