IL MATTATORE SENZA SEGRETI

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A Roma, all’Auditorium Parco della Musica, la prima mostra dedicata a Vittorio Gassman, nel centenario della nascita. In esposizione filmati, oggetti e testimonianze di vita inedite.

di Barbara Civinini

Il 29 giugno 2000 ci lasciava il “mattatore” per eccellenza, Vittorio Gassman, in arte con una sola “n”, all’anagrafe con due. Vittorio era figlio di un ingegnere antisismico tedesco, ashkenazita, Heinrich, sposato con Luisa Ambron, ebrea italiana. Fu proprio lei, che durante il ventennio aveva dovuto modificare il cognome in Ambrosi, per nascondere la sua origine – desiderosa di fare l’attrice – a iscriverlo all’Accademia d’Arte Drammatica.  Quella “n”, ha spiegato il figlio alcuni anni fa sulle Pagine ebraiche di Facebook, in arte si perse solo per semplificazione, mentre lui Alessandro l’ha voluta ripristinare – ha affermato – in ricordo di tutti coloro che hanno dovuto cambiare il cognome per paura di perdere la vita e la libertà.

La copertina del catalogo edito da Skira

Oggi, a 100 anni dalla sua nascita, si rendere omaggio a un protagonista dello spettacolo e della cultura, un gigante del Novecento profondamente radicato nell’immaginario collettivo, con la mostra allestita nella capitale, al Parco della Musica, che si finirà alla fine del mese. L’esposizione curata dalla stessa famiglia e cioè dalla moglie Diletta d’Andrea e dal figlio Alessandro con l’imprenditore Alessandro Nicosia, è prodotta da Creare Organizzare Realizzare e promossa dagli eredi Gassmann e dalla Fondazione Musica per Roma.

Si tratta di un allestimento di oltre 1.000 metri quadri per raccontare l’attore, il regista, lo scrittore, il maestro, con materiali privati inediti e testimonianze professionali. La mostra, distribuita in quattro sezioni, teatro, cinema, televisione, poesia e scrittura, descrive l’intera vita dell’attore partendo dalla carriera sportiva nella Nazionale di basket, passando dagli esordi nel teatro milanese ma anche dal prestigioso lavoro nella compagnia di Luchino Visconti, per approdare all’epoca d’oro della commedia, quella dei grandi film girati tra gli anni ‘60 e ’80 con Alberto Sordi, Nino Manfredi e Ugo Tognazzi, senza dimenticare la parentesi di Hollywood, non particolarmente amata dal mattatore.

Vittorio Gassman
La mitica lancia Aurelia de “Il sorpasso” in esposizione – Parco della Musica

In mostra non c’è solo la mitica Lancia Aurelia de “Il sorpasso”, con le immagini che scorrono sull’inconfondibile suolo del suo clacson, ma anche il grande cavallo di legno di Mario Ceroli realizzato per il memorabile “Riccardo III” di Luca Ronconi. Dopo la tappa romana “Il centenario” si sposterà a Genova, dove nacque l’attore, per andare poi all’estero, grazie alla collaborazione del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, nelle città dove Vittorio Gassman aveva trionfato nella sua straordinaria carriera, fra le tante Buenos Aires, New York e Parigi.

Il costume indossato in Macbeth – Parco della Musica

Un racconto difficile da fare, quello della mostra, integrato dal catalogo edito da Skira, ricco di testimonianze intime fra cui quella della moglie, divenuta la sua fotografa personale, che dice: “Ho chiuso in un baule tutti i ricordi per sopravvivere”. In fondo come raccontare un uomo che per primo lesse il “Te Deum” in mondovisione in occasione del 50° anniversario di sacerdozio di Giovanni  Paolo  II?

Nei panni di Amleto, 1952 – © Museo Biblioteca dell’Attore di Genova