GRAZIE CERVETERI QUANTO SEI BELLA … ANCHE DI SERA

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Mi mancavi Cerveteri. Cosi i primi giorni dell’anno nuovo sono venuto a trovarti.

Io che fui qui dai tempi di N. Santangelo e F. Sirocchi, tuoi eminenti personaggi.

Io che da romano mi sono fatto ladispolano (mentre negli anni 70 molti di Ladispoli si facevano passare per romani).

Io che ti ho dedicato l’intero terzo capitolo (Kisra – Agylla – Caere) del libro Etruschi cosi lontani … cosi vicini.

Io amico fino agli ultimi giorni dei colleghi Boffi e Morini, che tanto stimavo, alla stessa stregua dell’altro grande Costantini.

Si io t’ho ritrovata, tutta illuminata, stasera una presenza, vicina nello spazio e lontana nel tempo, a me tanto cara.

Mi mancava Enzo Tirabassi, ora a Mentana, assieme a cui, presidenti delle rispettive Pro Loco nel lontano febbraio 1984, inaugurammo a livello regionale (Assessore Raniero Benedetto), l’anno dell’Etrusco.

Ah! Che piacere ritrovarti Cerveteri, questa sera, come un regalo dell’Epifania.

Con me gli amici Eugenio Tacconelli e Ulisse Pintus. Camminando con loro sono arrivato sino al cuore tuo: “La Boccetta”.

Dolce è stato vederti luminosa ed ancora più bella. E ricordare le persone care del tempo che fu.

Unico fra tutti (mi perdonino gli altri) quel Pasquale Cotzia che, pur vivendo ai margini delle rotaie in quel di Furbara, rinverdì più d’ogni altro le tue gloriose origini. Manco fosse un nobile … come i tuoi degni Ruspoli.

Ah! Quanto mi manca quel Corriere del Litorale!

Ah” quanto mi manca quella luce culturale de “La Goccia” di Copponi. Ricordo che si stampava in via T. Tasso, una piccola traversa di via A. Manzoni, strada doppia e grande che L. Ramazzotti fece in una notte sola.

Grazie Cerveteri … di questa splendida sera … un tuffo nel giovane passato.

Aldo Ercoli