Beato chi se lo può permettere!
Fate la prevenzione, è fondamentale. Lo conferma il caso Briatore, operato per un tumore al cuore, scoperto in un controllo di routine, come lui stesso racconta. Per far aumentare il numero delle visite di controllo non basta dirlo. Serve un medico e uno strumento diagnostico disponibili e non lo sono. Ci sono lunghe file d’attesa, ed è chiaro da tempo quanto siano ingiustificate.
Ricorrere al privato non è una libera scelta, non più, tanto che quando chiami per prenotare con il SSN una voce registrata propone la visita a pagamento, poi ti passa l’operatore. Tre mesi una ecografia, cinque per una prima visita dermatologica nella Regione Lazio, se ti dice bene, in alcuni casi si è invitati a riprovare, in attesa di nuove date disponibile. Con il risultato che visite ed esami anche urgenti non si effettuano. Si cura chi può.
Nella situazione in cui versa il paese, dunque, sentire dire quanto sia fondamentale fare prevenzione fa sorridere e se da un lato rallegra venire a sapere che Briatore si è salvato grazie ad una tempestiva diagnosi, dall’altro suscita indignazione. E’ la conferma che il governo discrimina.
E si contraddice. Da poco si è conclusa nel Lazio la campagna di prevenzione contro il tumore alla mammella rivolta alle donne dopo i 50 anni di età, eppure oggi, 15 aprile 2024, impegnativa alla mano, prendere appuntamento per un’ecografia di controllo risulta impossibile nella città di residenza, neanche se si è disposti a percorrere 300 chilometri per raggiungere la struttura.
“Dovremmo tutti poter fare un check up” – lo dice Briatore.