DALLA TROMBOCITOSI PRIMITIVA ALLA VACCINAZIONE COV-19

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trombocitosi

IL PARERE DI W.DENNISON

malattie
Dottor Professor
Aldo Ercoli

La piastrinosi o trombocitosi è un aumento della conta delle piastrine al di sopra delle 450.000/micro. Presenta tre forme:

1) fisiologica e transitoria;
2) reattiva o secondaria;
3)primitiva o essenziale.

La piastrinosi transitoria o fisiologica può insorgere dopo uno stress o un esercizio fisico e costituisce la mobilizzazione di piastrine da parte della milza o dei polmoni sotto l’influenza dell’adrenalina.
La piastrinosi secondaria o reattiva è causata dall’aumento della produzione piastrinica dopo emorragie, distruzione dei globuli rossi, carenza di ferro, alcune infezioni (ad es. tbc), malattie infiammatorie oppure neoplasie.

Dopo asportazione della milza (splenectomia) l’aumento delle piastrine può essere superiore a un milione/microL e può durare settimane (rilascio di piastrine anche da parte dei polmoni). Questa piastrinosi o trombocitosi secondaria non causa in genere complicanze emorragiche o trombolitiche tanto che non è necessaria alcuna terapia per abbassare la conta piastrinica (è necessario il trattamento della malattia sottostante).

Altro discorso riguarda la trombocitosi primitiva, nota più comunemente come trombocitosi essenziale. E’ un disordine mieloproliferativo che deriva dalla trasformazione neoplastica di una cellula staminale pluripotente (proliferazione incontrollata dei megacariociti, i percussori delle piastrine) del midollo osseo. Oltre ad avere un numero molto alto di piastrine (>450.000 micro/L) presenta splenomegalia (milza ingrossata solo nel 50% dei casi). A differenza della piastrinosi fisiologica o secondaria, vi è un aumento rischio di complicanze emorragiche e tromboemolitiche. Gli episodi tromboembolici ed emorragici sono ricorrenti. La malattia ha una certa preferenza per l’età adulta/matura, senza preferenze di sesso. Ora un soggetto dai 30 ai 50 anni può presentare un decorso clinico prolungato e senza alcun dolore con una sopravvivenza superiore ai 10-15 anni e senza sintomi. Solo l’elevato numero di piastrine dall’esame emocromocitometrico può insospettirci.

Nei soggetti sintomatici vi sono episodi ricorrenti di trombosi arteriosa e venosa riconducibile all’elevato numero di piastrine circolante, mentre le frequenti emorragie dipensono da difetti di aggregazione piastrinica. Le manifestazioni vaso – occlusive includono l’eritromelagia, gli attacchi ischemici transitori (es. tia o angina pectoris instabile) e l’amaurosi precoce (perdita momentanea della vista). Meno comuni, ma comunque presenti, anche i fenomeni occlusivi dei grandi vasi (polmonari, cerebrali). Le complicanze emorragiche anche se per lo più riguardano le mucose, e possono essere esacerbate dall’aspirina, non vanno escluse in altri organi (polmoni,encefalo). Su queste basi cliniche, anatomopatologiche ed ematologiche il mio fedele amico William Dennison, specialista in malattie cardiovascolari nonché natomatopatologo, consiglia sempre un esame emocromocitometrico (oltre al PT e fibrinogeno per eventuali patologie coagulative) in coloro che si sottopongono alla vaccinazione anticovid.

I rarissimi decessi (meno 1 su 1 milione) sono dovuti a emorragie cerebrali o trombosi polmonari. Magari non sarà vero, forse sono solo tutte illusioni, ma visto la competenza di Dennison perché non farsi fare almeno un esame emocromocitometrico per osservare il numero della piastrine? Il loro eccessivo aumento in effetti può provocare o fenomeni trombo embolici oppure, all’inverso, fenomeni emorragici. E riguardo ai pazienti allergici (pollini, muffe, punture d’ape, farmaci etc) che consigli fare ai vaccinati Covid?
W.Dennison ha detto che possono vaccinarsi purchè riferiscono ai sanitari le loro allergie. Solo il medico, e non il farmacista (a suo dire), è in grado di intervenire efficacemente nel corso di una importante reazione allergica post farmaco. Nello shock anafilattico se non si interviene rapidamente con epinefrina (o adrenalina) sottocute e cortisonici per via endovena si può certamente rischiare l’exitus (evento fatale). A mio avviso W.Dennison ha ragione. Anche il farmacista più preparato nel trattamento dello shock anafilattico. Non credo che sia provvista di uno “scudo penale” (oggi tanto di moda) al riguardo. Beninteso il farmacista non è un infermiere (e ce ne sono di molto preparati) ma non è nemmeno un medico.