ANAGRAFE: SE SEI FIGLIA DI DUE PADRI

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DUE PADRI O DUE MADRI NON ACCETTATI ALL’ANAGRAFE: BAMBINI FANTASMA?

Il comune di Avio ha respinto la richiesta di una coppia di uomini di registrare la bambina fatta venire al mondo tramite fecondazione eterologa e utero in affitto, come figlia di entrambi. Nel momento in cui i due papà hanno provato ad iscrivere la figlia all’anagrafe del comune, è iniziato il loro calvario fatto di carte e dinieghi. I genitori: “Per l’Italia nostra figlia è un fantasma, ma le istituzioni dovrebbero aiutare e non voltarci le spalle”

La storia. Sposati da tre anni Stefano e Juri hanno scelto di diventare genitori e un anno fa è nata la piccola Bianca. Immaginavano che la strada intrapresa sarebbe stata impervia, colma di giudizio e pregiudizi da parte della gente, ma certamente i due genitori non pensavano di trovare il comune di appartenenza non disponibile. Come loro stessi hanno dichiarato alla stampa locale:“Mai avremmo pensato che il nostro comune invece di aiutarci, complicasse tutto”.

Anche ProVita&Famiglia, l’associazione Onlus che in Italia promuove la famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna, attenta al tema della genitorialità, si è interessata al caso e intervistato il sindaco, Federico Secchi, quale voce istituzionale della vicenda:«Il Comune, ho già chiarito, non fa assolutamente nessuna discriminazione, non ci sono cittadini di serie A e di serie B, ma il Comune applica scrupolosamente in tutti i casi che gli vengono sottoposti, il rispetto della legge» – sottolinea il primo cittadino in difesa della scelta. Alla domanda se il rifiuto possa avere una matrice ideologica ha  ribadito: «Qui il confronto è sul piano giuridico, abbiamo rispettato le regole e quello che la normativa prescrive, tutto qui. Per questo, a fronte della decisione dei due protagonisti di questa vicenda di far intervenire il loro legale, noi faremo intervenire il nostro perché il Comune valuti attentamente i passi da fare».

Cosa dice la legge in merito?

La genitorialità è riconosciuta in tutte le sue manifestazioni e non più solo per il vincolo biologico (Corte di Cassazione 12962/2016 e 14878/2017).

Non è il primo caso in Italia dove l’argomento è ancora oggetto di dibattito giurisprudenziale. Velocemente è consentito iscrivere all’anagrafe il neonato solo da un genitore, scelta intrapresa anche dai genitori di Bianca, dopo il rifiuto di entrambi, hanno intanto presentato l’atto di nascita a firma di un solo genitore per poter tutelare la piccola.

Non è l’unico caso in Italia anche due mamme hanno trovato difficoltà dopo la nascita del figlio. Per loro ci sono voluti 7 mesi e l’intervento del tribunale per vedere riconoscere che il bimbo è delle due mamme residenti nella Città della Quercia, in provincia di Rovereto. Un atto, in questo caso, solo da trascrivere perché precedente avvenuto nel Comune di Trento, dove era avvenuto il parto.

L’idea di famiglia del governo viene da un mondo diverso da quello attuale, visti i mutamenti anche radicali avvenuti nella società nell’ultimo decennio. Vietare le trascrizioni o iscrizioni di bambini concepiti da coppie dello stesso sesso, penalizza esclusivamente i bambini che di fatto vedono limitati i loro diritti: diritto al nome, alla circolazione, alla famiglia fino al diritto all’identità. Nel rispetto di ogni pensiero sull’argomento il riconoscimento di un’essere umano resta un fatto, non un opinione. Di questo importante argomento si discuteva nel 2018, si dibatte ancora oggi.

I due papà attenderanno mesi per veder conclusa una procedura, che per le coppie eterosessuali è veloce quanto banale e per questo però viene da domandare: perché alcune coppie di genitori sono sottoposte a rigide procedure mentre altre no?