A Ladispoli è sempre più avvolta dal mistero la storia del Freccia.
Annunci, promesse, parole che alla fine se l’è portate via il vento. Almeno fino ad oggi. E nemmeno sotto l’albero di Natale addobbato per il 2024 ci sono novità riguardo all’ormai celebre storia del cineteatro di Ladispoli. Inutile girarci intorno.
È un’opera molto attesa dalla popolazione, ci mancherebbe per una città che sogna in grande, i cui lavori però sono fermi al palo da anni senza un motivo ben preciso se non quelli elencati sempre dalla pubblica amministrazione: «la pandemia, i rincari energetici, l’aumento dei prezzi» e così via. A dicembre 2019 era stata allungata la concessione da 15 a 20 anni, ma i lavori non sono stati rispettati nei tempi contrattualmente previsti: il concessionario avrebbe dovuto ultimarli entro due anni dalla firma. E successivamente con la delibera di giunta n. 5 del 14 gennaio 2021, sono state concesse alla società condizioni favorevoli come l’azzeramento del canone d’affitto e una dilazione di sei mesi sui termini per il completamento del cantiere. Un fatto di certo anomalo, mentre i cittadini sono privati di poter avere a disposizione un luogo importante come un cinema o un teatro.
Da prassi l’auditorium “Massimo Freccia” dovrebbe contare su due sale contenenti 500 posti, almeno 350 nella principale con dedica speciale a Gigi Proietti e sarà anche quella degli spettacoli teatrali. La seconda invece, in omaggio a Laura Antonelli, che ha vissuto proprio qui a Ladispoli gli ultimi anni della sua vita, un centinaio di spettatori. Finora però l’unica cosa visibile e toccabile per i residenti e gli automobilisti sono soltanto le tegole smontate sulla superficie della struttura.
La battaglia. Settimane fa l’opposizione politica, in blocco, era tornata sull’argomento proprio sul giallo del Freccia ma l’attivazione di una commissione d’indagine era stata bocciata in aula. Si tratterebbe di un documento per andare in fondo a una vicenda che oggi, a distanza di sette anni, non ha ancora concesso ai ladispolani di godersi uno spettacolo teatrale o un film all’interno della struttura su via Settevene Palo. La minoranza accusa ancora. «Oggi, a oltre tre anni da quella dilazione e più di cinque anni dall’affidamento – interviene Fabio Paparella, consigliere comunale di Ladispoli Attiva – i lavori sono fermi e la città continua a essere privata di uno spazio culturale essenziale. Nonostante formalmente non siano state concesse ulteriori proroghe, l’Amministrazione è rimasta inerte di fronte a questa situazione di stallo. Insieme ai colleghi di opposizione abbiamo più volte sollevato la questione con interrogazioni e un esposto alla Procura Regionale della Corte dei Conti. Recentemente, abbiamo promosso una mozione per incaricare l’avvocatura di valutare la risoluzione del contratto e possibili penali, oltre a chiedere l’istituzione di una commissione d’indagine, mozione respinta dalla maggioranza. Ora abbiamo scritto anche al prefetto. Restiamo fiduciosi nell’operato degli organi di controllo».