Settanta pecore rubate a Bracciano: proseguono indagini

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Settanta pecore rubate
Settanta pecore rubate

Furto di gregge lunedì a Bracciano ai danni di un allevatore. 70 pecore di razza siciliana sono state sottratte e caricate tutte in una volta lungo la Settevene-Palo tra Bracciano e Cerveteri all’altezza del Quarto Militare. Sulla vicenda indagano i forestali di Manziana ai quali l’allevatore braccianese ha presentato denuncia. Con molta probabilità le 70 pecore da latte saranno destinate alla macellazione clandestina o sono ad oggi custodite in luogo nascosto.  Il gregge, secondo alcuni testimoni, sarebbe stato caricato nella mattinata tra le 11 e l’una. Gli autori del furto, secondo i primi accertamenti, si sarebbero avvalsi di informatori  dal quale avrebbero ricevuto informazioni utili sulle abitudini dell’allevatore. Le pecore infatti, al momento del fatto, stavano pascolando da sole in un terreno in prossimità di Monte Cavo quando ignoti giunti sul posto le hanno indotte ad incamminarsi lungo via Traversa Baglione, in una zona tra il rurale e il residenziale, e condotte in questo modo sul luogo dove sono state caricate. Sono dotate di tutti i dispositivi di legge. Dal marchio auricolare applicato all’orecchio sinistro e del dispositivo elettronico, il cosiddetto “bolo” endoruminale. Si tratta di quanto richiesto dall’anagrafe ovina per riportare il codice individuale dell’animale  composto da 14 caratteri alfanumerici. Potrebbero ora trovarsi in qualche capannone delle campagne intorno tra Bracciano e Cerveteri al coperto in attesa di essere via via mischiate in altri greggi o macellate. Sono pecore che, munte mattina e sera, producevano fino ad ora latte di alta qualità destinato anche alla produzione di pecorino romano dop. L’episodio, sul quale continuano ancora le indagini, hanno lasciato sconcertato l’allevatore per il quale il gregge costituiva la attività principale. Vi si dedicava con grandissima cura e passione. Dopo i recenti furti di cavalli la sottrazione del gregge avvenuta il 15 marzo apre un nuovo scenario nell’ambito del recente fenomeno degli abigeati  attorno al lago di Bracciano, quasi un Far West di vecchia memoria dove i ladri godono oltre che di appoggi in loco anche di un clima di generalizzata omertà tra chi sa e non dice.

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