“Non so mai cosa accadrà sul palcoscenico”

0
2119

Graffiante, ironico, mai sopra le righe, Maurizio Battista nei suoi spettacoli racconta la vita di tutti i giorni ed episodi di costume

di Fabio Picchioni

Ha iniziato a fare teatro da giovanissimo. Pungente, ironico, mai volgare. Espressione di quella schiettezza tutta romana che lui ha nel sangue essendo nato e cresciuto a San Giovanni. Quartiere anima di Roma dove ancora vive e dove i suoi genitori avevano un bar. Maurizio Battista è un comico a tutto tondo, cabaretista che regala momenti esilaranti sul palcoscenico, prendendo in giro e vizi, i costumi e le manie dell’epoca moderna. Ha fatto di tutto come artista, dal cinema ai programmi televisivi, dal teatro alla fiction, arrivando perfino a condurre Striscia la notizia su Canale 5 insieme a Pieraccioni. Lo abbiamo incontrato di recente al castello di Santa Severa dove per oltre due ore ha estasiato il folto pubblico con il suo esilarante show dal titolo “Che sara? Boh”.

Perche un titolo così strano per questo spettacolo che ha riscosso consensi ovunque?

“Perchè quando salgo sul palco nessuno sa mai cosà potrà accadere. E’ il pubblico che detta la linea dello show, io mi adeguo, parlo con la gente, spesso nemmeno si rispetta il copione se vedo che le persone hanno voglia di interagire. Io racconto squarci di vita quotidiana, commento episodi di costume ed assurdi fatti realmente accaduti, la gente si diverte ed io con loro”.

Perchè Maurizio Battista, che fa satira su qualsiasi argomento, non si occupa mai di politica?

“Intanto perchè i politici già fanno i comici per proprio conto. E poi non ritengo giusto parlare di politica, chi viene ad assistere allo spettacolo vuole ridere e divertirsi, senza sentir parlare dei soliti nomi. Diffidate degli attori che parlano solo di politica, spesso sono peggiori dei politici stessi”.

Tu vieni da programmi come Colorado e Zelig che hanno sfornato comici di grande livello. Da qualche tempo c’è una carenza di giovani cabarettisti di successo. Che accade secondo te?

“Non ci sono più artisti di un certo tipo perchè nessuno fa più la gavetta. C’è gente che scrive due cose sui social, racconta qualche barzelletta e pensa di essere arrivata al successo. Non servono follower e like, è necessario avere talento, altrimenti sei una meteora che scompare quasi subito. Il comico non è mica il metalmeccanico che ti metti lì, ti impari a fa’ il torchio. Il comico è ispirazione, è un dono, è talento. E soprattutto occorre rimanere sempre se stessi. Io continuo ad abitare a San Giovanni perchè è il mio quartiere, popolare e vero. Altri appena fanno due soldi scappano in altre zone di Roma, rinnegando di fatto la propria storia. Come ho avuto modo di dire, il più delle volte non è comicità satirica, graffiante. Molte volte i comici prendono di mira un solo argomento, di costume o di attualità, e quando c’è troppa comicità univoca non va bene. Come si dice, il troppo storpia”.

Cosa ricordi dell’esperienza alla conduzione di Striscia la notizia al fianco di Leonardo Pieraccioni?

“E’ stata divertente, mi ha dato enorme visibilità col grande pubblico, lavorare con Pieraccioni è stato bello. Purtroppo è durata solo una settimana,  troppo poco per ambientarsi. Avrei preferito un mese”.

E’ vero come dicono tutti che il cabaret come tipo di spettacolo sia cambiato nel tempo?
“Diciamo che è
cambiato il pubblico soprattutto. Ormai il pubblico è svezzato, ormai il pubblico ha internet,  legge su Twitter delle battute più comiche dei comici, perciò è cambiato il pubblico, non so se in meglio o in peggio, questo non me lo chiedere Però è cambiato, è cambiato”.