Ladispoli, sit-in contro l’amministrazione Grando

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INVITO AI CITTADINI: DOMANI LUNEDÌ ALLE ORE 20 30, SIT-IN SOTTO IL COMUNE PER MANIFESTARE CONTRO L’AMMINISTRAZIONE GRANDO E “LA NUOVA SPECULAZIONE EDILIZIA” CHE SI ACCINGONO A VOTARE IN UN CONSIGLIO COMUNALE A PORTE CHIUSE, CON ARROGANZA E CONTRO OGNI FORMA DI DEMOCRAZIA E PARTECIPAZIONE

Riceviamo e pubblichiamo – A Ladispoli, il Sindaco Grando e alcuni suoi consiglieri stanno approfittando dell’estate e della ripresa lavorativa che vede i cittadini impegnati nelle attività ferme da due anni, per approvare alle loro spalle un’ulteriore COLATA DI CEMENTO che questa volta ha la sembianze di un Centro Commerciale al km 38 della via Aurelia.

Infatti, per Lunedì 21 è stato velocissimamente convocato il Consiglio comunale per la definitiva approvazione di questo provvedimento, neanche fosse un’opera di vitale importanza per la cittadinanza. Pur di evitare la partecipazione attiva dei cittadini, il Sindaco – in attuale “zona bianca” – ha ordinato la diretta streaming, proprio lui che promuoveva assembramenti per le inaugurazioni di aree giochi in piena pandemia.

Le forze politiche PSI – Italia in Comune- Italia Viva – AZIONE chiedono ai rappresentanti dell’opposizione che siedono in consiglio comunale di disertare la seduta, valutando bene l’oggetto del provvedimento che stanno approvando e che potrebbe compromettere in modo incontrovertibile il futuro della città di Ladispoli. Un percorso che a quel punto potrebbe arrestare solo la Regione Lazio. Invitiamo tutti i cittadini che intendono opporsi ad uno sviluppo incontrollato della città, condotto a colpi di mano senza un vero piano regolatore, a mostrare il proprio disappunto presentandosi davanti al Palazzetto comunale lunedì 21 giugno, alle ore 21:00.

Insieme, le forze politiche e civiche della città manifesteranno la propria opposizione a questo progetto che non tiene in considerazione la già precaria condizione economica delle piccole attività commerciali e contribuisce ad aumentare la speculazione edilizia sul territorio. Va ricordato che pochi giorni, in barba alla democrazia ed i processi partecipativi, siamo stati cacciati dalla commissione urbanistica in cui veniva proposto questo scempio.