Natura calpestata: “La Frasca” non é un parcheggio!

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La Frasca

‘La Frasca’ non é un parcheggio!

 

A meno di un anno dal nostro appello per una fruizione sostenibile del Monumento Naturale la Frasca, tra Civitavecchia e Tarquinia, siamo di nuovo ad un punto di rottura tra istituzioni regionali e una parte della comunità locale.
Fondi pubblici sono stati spesi per la valorizzazione di aree di accesso, parcheggio e sosta: sono state installate recinzioni ecologiche, sono stati aggiunti tavoli da pic-nic, sono stati apposti pannelli informativi su flora e fauna presenti nei vari ambienti che costituiscono La Frasca.
La FrascaL’unico interesse della Regione Lazio, per mezzo di Arsial, é la tutela del Monumento Naturale e ciò comporta educare la comunità ad una fruizione diversa, meno impattante. Tutelare l’area protetta è anche quello che chiedono molti cittadini. E non solo loro! Società e gruppi di escursionismo, birdwatching e Nordwalking includono La Frasca nei loro programmi e portano visitatori nel nostro comprensorio; le associazioni per la tutela dell’ambiente si impegnano per contrastare le minacce e sensibilizzare il pubblico con la divulgazione scientifica; il Settore navale della Guardia di Finanza denuncia atti di pesca illegale e salva 12 mila ricci (Echinoidea); Unitus promuove la conoscenza scientifica attraverso l’osservazione e lo studio della biodiversità, formando professionisti in Biologia ed Ecologia Marina; ornitologi e rilevatori volontari svolgono monitoraggi sulle specie di uccelli presenti: un anno fa un Piovanello violetto (Calidris maritima) ha sostato per alcuni giorni – un’attrazione turistica che molti ignorano. Questo limicolo si riproduce lungo le coste di Groenlandia e Norvegia, non è incredibile?
 
Se la viabilità cambiasse per rispetto verso chi pratica attività sportive?
Se la Frasca diventasse area pedonale come altri Monumenti naturali nella nostra regione?
Se venissero vietate le ‘passeggiate in auto’, incentivando passeggiate a piedi e in bicicletta che giovano alla salute?
Certo bisognerà capire che é un cambiamento necessario innanzitutto per noi stessi (meno polveri sottili, meno rumore, etc.) e per le future generazioni che erediteranno La Frasca, con la consapevolezza che è una cosa preziosa, un bene di cui prendersi cura.
La FrascaVantaggi di una limitazione ad auto, moto e camper all’interno del Monumento naturale La Frasca:
1. Le persone che praticano sport e fotografia non respireranno i fumi di scarico delle auto, moto e camper;
2. Il livello di rumore si ridurrà e potranno essere uditi il rumore del mare e i canti degli uccelli (due dei fattori più rilevanti ai fini dei benefici della natura sulla salute e il benessere);

3. Chi svolge attività di educazione ambientale non dovrà preoccuparsi del rischio investimento per bambini e ragazzi;

4. Chi accede con l’intenzione di gettare rifiuti abusivamente dovrà fare inversione  di marcia (deterrente);
5. L’impatto dei veicoli sulla biodiversità si ridurrà e sia piante che animali selvatici ne trarranno beneficio: spunteranno i fiori dove ora c’è la polvere!


Oltre a questa analisi, spero utile alla riflessione, auspico una presa di posizione da parte del Sindaco Tedesco nei confronti di alcuni consiglieri comunali che si sono incontrati lo scorso 27 febbraio al Monumento Naturale La Frasca per demolire con un vericello le opere di Arsial, dimostrando la totale mancanza di rispetto per un percorso di gestione conservazionistica, che risponde agli obiettivi dell’istituzione del Monumento Naturale da parte della Regione Lazio.
La Frasca non é un parcheggio!

La Frasca è un luogo dove Storia e Natura convivono e si valorizzano a vicenda, senza essere schiacciati dal cemento e dall’incuria: un patrimonio di tutti, della comunità, della memoria e della speranza. Il suo inestimabile valore risiede nella sua formazione geologica, nella ricchezza della sua diversità biologica: dal fondale marino alla costa, dalle spiaggette sabbiose alle scogliere di fossili, dalle piante alofile alla pineta artificiale. Le alofite sono piante capaci di sopravvivere in condizioni di salinità estrema. Il terreno che le ospita sarebbe tossico per la maggior parte delle piante, ma loro si sono adattate! A queste piante, la cui evoluzione basterebbe per lasciare chiunque a bocca aperta, dobbiamo molte scuse: le abbiamo calpestate, ci abbiamo parcheggiato sopra, ci abbiamo gettato rifiuti di ogni genere.
La speranza è che le persone e le figure politiche che oggi vedono solo l’accesso al mare e i barbeque,  domani si fermino ad osservare le incredibili forme di vita che La Frasca ci regala, e che riconoscano il valore della natura… fragile quanto preziosa!
 
Alessia Colle
Delegata Lipu Civitavecchia/Monti della Tolfa
Birdlife Italia