La possibilità di seppellire l’amico del cuore con il suo padrone è un atto di civiltà che aspettano in molti. Intanto, è arrivato il via libera dal Comune di Milano. A Roma è morto Molon, il proprietario della Casa Rosa, il più antico cimitero per animali d’Italia.

Per quanti sono abituati a condividere l’esistenza con il proprio peloso, la sua dipartita è sempre un grosso problema anche perché seppellirlo non è mai una cosa semplice.
In assenza di una legge nazionale che disciplini l’istituzione dei cimiteri per gli animali da compagnia, la norma di riferimento che regola la destinazione delle spoglie di questi animali è rappresentata dal Regolamento CE n. 1069 del 2009 sulle “Norme sanitarie relative ai sottoprodotti di origine animale e ai prodotti derivati non destinati al consumo umano”.

E far tumulare le spoglie dell’amico del cuore a quattro zampe con quelle del padrone è una faccenda ancora più complicata, se non impossibile. Da quest’anno però c’è una novità importante. A Milano le ceneri degli animali domestici potranno essere inumate nei cimiteri della città, all’interno della sepoltura in cui è già presente il proprietario e senza esclusioni di genere.
Palazzo Marino, infatti, ha dato il via libera al nuovo percorso, con una determina dirigenziale, che dà concreta esecuzione alla legge regionale, in conformità a quanto previsto dall’articolo 29 del Regolamento Regionale n. 4 del 14 giugno 2022, stabilendo procedure e requisiti per richiedere la sepoltura insieme al peloso. Tuttavia sulla tomba non potrà essere apposta nessuna immagine dell’amico del cuore: unica eccezione ammessa è una foto del defunto con il suo animale. E se la bestiola salirà sul ponte dell’arcobaleno prima del suo umano, le sue ceneri dovranno attendere per la sepoltura da qualche altra parte. Insomma, si tratta di un primo atto di civiltà atteso da molti. Anche altri comuni della Lombardia applicano la normativa regionale.

In Liguria, già dal 2020, è possibile questa pratica su tutto il territorio regionale. E nel Lazio cosa succede? La proposta presentata nella scorsa legislatura che prevedeva anche la possibilità di seppellire gli animali insieme ai loro proprietari nella stessa tomba, non ha visto la luce. Al suo posto c’è una nuova proposta, la 62/23, a firma Rotondi, Ghera, Berni, Palazzi, Corrotti, Paterna e Mitrano – spiega Ilaria Innocenti, dell’Ufficio Rapporti Istituzionali della Lega Anti Vivisezione (LAV) – che attualmente è in discussione in Commissione Salute. Intanto nella capitale c’è la Casa Rosa, un cimitero per gli animali domestici che conoscono in pochi. Si trova nel quartiere Portuense e la sua storia risale ai tempi di Benito Mussolini. I suoi figli desideravano seppellire la loro gallina e magari portargli un fiore. E così la bestiola, una volta morta, fu sistemata nell’appezzamento di terreno di Antonio Molon, veterinario di fiducia del Duce. Poi seguirono i cani di casa Savoia e altri ospiti illustri, come i gatti Anna Magnani e quelli del presidente Giovanni Leone e il barboncino di Sandro Pertini. Dal 1923 la Casa Rosa è l’unico cimitero per gli animali autorizzato a Roma. L’anziano proprietario, più conosciuto come “Mino”, nei giorni scorsi è deceduto e adesso per la Casa Rosa si apre un destino incerto.
Colonia felina del castello di Santa Severa https://gliaristogatti.wordpress.com