Il dossier del Principe Ruspoli sulla vicenda Ostilia

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Sul quotidiano La Voce è apparso un interessante articolo che riguarda la vicenda Ostilia che pubblichiamo per larghissima parte. Al termine della recente conferenza stampa, convocata dal principe di Cerveteri per la presentazione ufficiale del dossier ‘Scandalo Ostilia’, Sforza Ruspoli ha annunciato una nuova conferenza a Roma, per coinvolgere anche la stampa estera sulla vicenda Ostilia: “Storia di una illegalità superprotetta”. Alla conferenza di Cerveteri i giornalisti hanno ricevuto due pubblicazioni, contenenti una memoria di Sforza Ruspoli di ventisette pagine sull’intricata storia, ed un book di ben duecentoquaranta pagine di documentazione, a supporto di tutto ciò che Ruspoli racconta nella sua ricostruzione dei fatti. Nel dossier Ostilia, il principe di Cerveteri di cose ne ha scritte molte. Sono decenni che Sforza Ruspoli denuncia la ‘lottizzazione abusiva Ostilia di 170 ettari a Campo di Mare’. Una storia che, a conoscerla bene, coinvolge nomi eccellenti nazionali e locali, in un arco di tempo lungo ben oltre i cinquant’anni. Persino negli Usa, dopo cinquant’anni vengono resi pubblici documenti top secret, come è recentemente accaduto per l’assassinio di Kennedy. Da noi, dopo ben settant’anni continua ad essere avvolta in una rete fatta di silenzi, sommersi sotto montagne di documenti prodotti dalle tante istituzioni, risucchiate in questa vicenda. Le denunce fatte da Ruspoli sono pesanti, circostanziate, documentate, ed ovunque nel mondo avrebbero provocato una reazione: in un senso o nell’altro. Invece la questione Ostilia ancora è sospesa in una sorta di limbo, dato da silenziosi rimpalli tra burocrazie statali, a tutti i livelli, ed altre istituzioni del Paese. In alcuni stralci della ricostruzione dei fatti, firmata dal novantenne principe di Cerveteri, leggiamo che il via di questa vicenda è negli anni Cinquanta “…quando il gruppo Ruspoli-Matarazzo vende 170 ettari di terreno agricolo, in località Campo di Mare, al dottor Gualino. Si tratta del presidente della società chimica Rumianca che avrebbe voluto realizzare un villaggio turistico. Negli anni successivi la Rumianca passa al gruppo Sir Rovelli, che diventa così proprietario dei 170 ettari di Campo di Mare. Sotto la gestione Rovelli ha inizio la lottizzazione abusiva: una colata di cemento di circa 600 metri cubi, un volume di circa quindici volte superiore al consentito. Nel 1972 il sindaco di Cerveteri revoca 82 licenze edilizie alla società Ostilia, che impugna il provvedimento di revoca dinanzi al Tar del Lazio e poi, in sede di appello, dinanzi al Consiglio di Stato. Negli anni Ottanta, mentre la Regione Lazio approva il Prg del Comune di Cerveteri, il gruppo Sir Rovelli, pesantemente indebitato, viene messo in liquidazione, e in gran parte ceduto a Eni Montedison”. A questo punto della ricostruzione Ruspoli scrive testualmente: “La lottizzazione abusiva Ostilia diviene, non si sa bene come, proprietà del gruppo che fa capo a Domenico Bonifaci”. Nel ricordare che quanto ricostruito da Ruspoli è supportato da una raccolta di documenti lunga duecentoquaranta pagine, punto di forza della linea Ruspoli sono le sentenze, alcune delle quali passate in giudicato, in cui si rispecchia ampiamente la linea che da anni persegue il principe di Cerveteri. Ed ora alcuni flash dell’ultimo decennio di questa storia.  Nel biennio 2010- 2011 “… la Corte dei Conti interviene con degli accertamenti istruttori nei confronti del comune di Cerveteri per presunto danno erariale in località Campo di Mare…” Nella chiosa il dossier Ruspoli accenna alla richiesta di Domenico Bonifici di concordato preventivo e scrive “…non è dato conoscere in questo contesto, il valore attribuito alla lottizzazione abusiva Ostilia…” Le trenta pagine di relazione si concludono con queste tre righe: “…Naturalmente, come sempre, quando lo Stato non interviene, cresce il malaffare e la conseguenza è l’immobilismo, la disoccupazione, l’abusivismo, la povertà”. Nel suo intervento finale alla conferenza di Cerveteri abbiamo appreso dalla voce dello stesso principe Ruspoli il ruolo svolto da alcuni politici locali in tempi diversi: “Lamberto Ramazzotti, ricorda Ruspoli, è stato il primo “picconatore” intervenuto in questa storia e Salvatore Orsomando, unitamente ad Aldo De Angelis, i consiglieri che nella scorsa consiliatura hanno messo la loro faccia sullo “Scandalo Ostilia, Storia di una Illegalità Superprotetta”. Cronistoria da una memoria di Sforza Ruspoli, che l’autore dedica a tutti i magistrati assassinati nel compimento del loro dovere.

                                                                                                                      Alberto Sava