DONNE E UOMINI, UNA PARITÁ LONTANA

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Dal salario più basso al bonus per stare a casa: tutte le sfumature dell’essere donna.

Sei donna? Un salario più basso. Stesso lavoro, medesimo ruolo, busta paga più leggera. Le disuguaglianze sul lavoro ci sono e sono dure da debellare. Secondo un’indagine condotta da AltroConsumo, su un campione eterogeneo tra uomini e donne, l’81% delle donne intervistate pensa che gli uomini siano favoriti. L’aspetto di maggiore iniquità è la possibilità di fare carriera, per il 58% delle intervistate, mentre per il 33% lo stipendio.

Per combattere l’ingiustizia sociale sulla disparità di stipendio tra donne e uomini le leggi in Italia ci sono ma il fenomeno resta. La causa principale dell’ingiustizia retribuita risulta la richiesta di part time per motivi familiari in quanto le donne non sono sostenute dall’azienda nel conciliare la vita professionale con quella privata. Alla base c’è una retribuzione oraria inferiore rispetto all’uomo a pari ruolo. La necessità delle donne di un orario flessibile pone nella condizione di dover accettare una paga inferiore dal datore di lavoro.

Una parità lontana. Nelle recenti parole della ministra dell’Istruzione Azzolina, convinta che la didattica a distanza sia un gran successo replicabile quindi anche a settembre, si legge una scarza considerazione delle donne e del loro ruolo nel mondo del lavoro. La leggerezza con la quale ha parlato di sussidio o bonus baby sitter e di congedi parentali è allarmante. Intanto a settembre tutti dovrebbero essere tornati a lavoro e le donne con figli in età scolare? Anche i papà possono usufruire del congedo parentale, è vero, come è vero anche che per il 90% dei casi è la donna che si occupa della prole in Italia.

donneDopo anni di studio e lotta per affermarsi nel mondo del lavoro una donna con figli di età compresa tra i 3 ai 10 anni, secondo i programmi della Azzolina, deve rendersi disponibile per assistere i piccoli scolari nelle lezioni on line e nella consegna dei compiti. Oppure delegare qualcuno grazie al bonus promesso. In ultima chance c’è il lavoro da remoto, una modalità che tanto piace.

Nell’ultimo anno si è tanto parlato dei vantaggi del lavoro a distanza: ovunque vuoi, quando vuoi ti basta un pc e sei libero. Un giovane dai capelli al vento, con un portatile e come sfondo un paesaggio esotico, trasferiva il messaggio sublime di un nuovo modo di concepire il lavoro. Peccato che lo scenario prospettato nelle case degli italiani a settembre non è così romantico, anzi, si intravede più di un problema all’orizzonte. Considerata anche l’assenza delle nonne, da tenere a distanza dai bambini per preservare la loro salute! (Ilaria Capua)

Il primis, la considerazione che la Azzolina ha della donna, che con un colpo solo, con le sue parole, sembra essere tornata agli anni 70. In perfetta sintonia con le proposte/imposizioni dei suoi colleghi in altri settori, la ministra non prende minimamente in considerazione cosa vogliono le donne/mamme e quale sia il loro ruolo nella società. In un mondo lavorativo troppo al maschile, l’ipotesi di portare avanti la didattica a distanza, potrebbe vanificare tutti gli sforzi fatti finora, rilegando nuovamente la donna al solo ruolo che per molti le compete: accudire. Le donne non hanno mai smesso di assistere figli, genitori e mariti, figuriamoci se in questa nuovo modello di scuola non sono richieste in prima linea.

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Lucia Azzolina, ministra dell’Istruzione dal gennaio 2020

Come fanno i genitori a tornare al lavoro, è possibile un servizio nelle materne?
«I bambini più piccoli sono quelli più a rischio. Ma aiuteremo le famiglie con un’estensione del congedo parentale e del bonus baby-sitter». Come se il problema fosse solo di natura economica, non di diritto della donna.

Sono mamme anche le insegnanti che si ritroveranno a lavorare da casa in un contesto caotico, a dover alternare la colazione alla lezione, il pranzo all’interrogazione, l’aiuto ai figli all’aggiornamento professionale. Senza mai cambiare ambiente, senza il supporto del collega, la pausa caffè e la leggerezza che un momento personale dona a tutti i lavoratori.

Che dire del ruolo della donna in questa emergenza sanitaria? Le sorti dell’Italia è in mano agli uomini. Ancora una volta, anche per immaginare come fronteggiare la prossima emergenza, con il ritorno a una pseudo normalità che riguarda la vita di uomini e donne, ricchi e poveri, giovani e anziani, italiani e migranti, nord – centro- sud, si continui a perpetuare una caratteristica che si tramanda da secoli: la totale sproporzione nella rappresentanza di genere. La task force è composta da 4 donne e 13 uomini, come fa notare  Alley Oop, su Il Sole 24 Ore, che rileva “la drammatica assenza di donne nelle cabine di regia che gestiscono un’emergenza contrastata tutta al maschile“. Secondo il World Economic Forum, l’Italia è al 76esimo posto su 153 Paesi per le opportunità economiche alle donne.

Qui l’intervista rilasciata dalla Ministra Lucia Azzolina al Corriere della Sera il 17 aprile 2020.

di Barbara Pignataro