ARRIVANO I RINFORZI… MA NELLA SEGRETERIA DEL SINDACO E CON I SOLDI DELLA POLIZIA LOCALE

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BUFERA IN CONSIGLIO CHE VIENE SOSPESO. SCONTRO VERBALE TRA GUBETTI E BELARDINELLI: INTERVIENE LA MUNICIPALE.

Lo staff del sindaco rafforzato con i fondi della Polizia locale (30mila euro). Questa decisione, a Cerveteri, è stata adottata e annunciata in aula consiliare dove è esplosa una bagarre la scorsa settimana placata, ironia della sorte, dalla stessa Municipale.
Il sindaco, Elena Gubetti, ha tirato in ballo Anna Lisa Belardinelli, che aveva criticato questa variazione di bilancio in un post su Facebook. Azione, reazione, con la stessa Belardinelli che è andata verso la postazione del primo cittadino non risparmiandole critiche.
Questa è la parte finale della discussione che si era già infervorata con la presa di posizione di quasi tutti i consiglieri d’opposizione. «Perché vengono distratte risorse così importanti della Polizia locale – interroga il consigliere Emanuele Vecchiotti – per ampliare lo staff del sindaco? Quale urgenza c’era? Ce lo motivino».
Un’accusa tira l’altra. «Bisogna essere onesti e chiari – si accoda Lamberto Ramazzotti – sarebbe umiliante se un ex assessore accantonata dopo il rimpasto venga reinserita in un articolo 90. Questa politica non ci appartiene».
Durissimo anche Gianluca Paolacci. «Come si può pensare – afferma – di togliere 30mila euro, quindi la metà del budget complessivo, alla Polizia locale che già opera in condizioni difficili in un territorio vasto come quello di Cerveteri. Una decisione dettata dalla volontà di far rientrare magari un assessore che era stato sacrificato. Da cittadino mi ribellerei, io non ci sto e per questo voto contrariamente».
Poi si arriva allo scontro verbale con la sospensione ordinata dal presidente della massima assise cittadina, Carmelo Travaglia.
«Un sindaco ha la facoltà di inserire soggetti con l’articolo 90 – risponde Gubetti – per aiutarmi nella realizzazione degli obiettivi di questa amministrazione. Francesca Appetiti non deve dimostrare niente a nessuno, ha raggiunto tanti obiettivi mettendo in piedi una serie di progetti che hanno portato giovamenti per tutti. Certa che nel suo nuovo ruolo saprà dare tantissimo. Non si tratta di stipendi ma di essere una squadra che vuole raggiungere degli obiettivi. Per la Polizia locale abbiamo cifre a disposizione degli stagionali. In questo momento avevamo bisogno di trovare risorse personale a tempo determinato. Quel capitolo aveva fondi a disposizione ma quel capitolo lo rimpolperemo, c’è tempo per rimettere le quote nel periodo estivo. L’ho promesso anche al comandante».
Belardinelli è stizzita: «Il sindaco non sa rispondere nel merito e cosa fa? Legge un mio post di dicembre 2023 per dire che io ho preso un incarico fiduciario in Regione; c’è una bella differenza perché lo stipendio non è pagato da fondi tolti alla Polizia locale».
Anche il vicesindaco Riccardo Ferri ribadisce che entro l’estate i 30 mila euro torneranno per le assunzioni dei dipendenti a tempo determinato e la situazione via via torna alla semi-normalità.
I NUMERI IMPIETOSI. Discussioni politiche a parte, gli agenti della Municipale, e in particolar modo i sindacati che da anni si fanno sentire su questo argomento, auspicherebbero un rafforzamento sostanziale dell’organico. I numeri sono ai minimi termini e condannano in qualche modo questa scelta di rinunciare a un contributo economico non indifferente. A Cerveteri ci sarebbe necessità di un comando molto più imponente per gestire le tantissime frazioni e 125 chilometri quadrati di superficie. Le unità in servizio sono a malapena una ventina, compreso il comandante, Cinzia Luchetti. La media parla di un vigile urbano ogni 2mila abitanti quando per l’Anci gli agenti dovrebbero essere almeno il doppio e ben 90 per le normative regionali in base al confronto con la popolazione attuale (40 mila i residenti). Inoltre alcuni mezzi sono obsoleti e andrebbero sostituiti al più presto. Per non parlare della nuova caserma annunciata mille volte su cui la maggioranza ancora non è riuscita a metter mano in modo operativo. L’attuale struttura di via Friuli non è più idonea per gli operatori in servizio ma anche per gli utenti disabili che non possono accedere al primo piano della palazzina dove sono ubicati gli uffici. Una discriminazione mai risolta.