VITA DA INSEGNANTE DI HIP HOP 

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Intervista a Lorenzo Garbetta, dalle sale allo schermo grazie al programma “The Coach”. 

di Sara Sansone

Diamo spazio ai giovani talenti locali per esprimersi, presentarsi e raccontarsi. Questa volta abbiamo scelto di dare voce a Lorenzo Garbetta, un ragazzo di 25 anni attivo tra Santa Marinella e Civitavecchia, ballerino, insegnante di danza, coreografo e che è stato chiamato per partecipare a “The coach”, il programma in onda su 7Gold.

Ciao Lorenzo, iniziamo raccontando le tappe più importanti del tuo percorso.
Sono un ballerino da diversi anni ormai. Ho iniziato a 5 anni, intorno ai 18 mi sono avvicinato al mondo dell’hip hop che attualmente è ciò che faccio. Insegno da quando avevo 19 anni e ho stretto varie collaborazioni con diverse scuole del Lazio: Santa Marinella, Civitavecchia, Anguillara e Roma. Tra le tappe più importanti ci sono anche gli eventi organizzati tra Santa Marinella e Civitavecchia attraverso la scuola Obelix Danza in cui insegniamo sia io che mia madre, Simonetta Travagliati, come il Sunbay Dance, il Full Dance e Christmas Dance durante i quali ho potuto conoscere numerosi professionisti e allievi.

Coach, coreografo e ballerino, come sono nate le passioni che sono diventate il tuo lavoro?
Le mie passioni sono nate in sala. Mia madre è insegnante di danza. Possiamo dire che è stato un processo naturale perché quando ero bambino osservavo dal box mamma fare lezione e in seguito ho provato a ballare. Anche se all’inizio non è stato facile perché erano altri tempi e per un bambino danzare era difficile.

L’hip hop è il genere che ti dona libertà e ti mette le ali ai piedi, come ti senti in sala e sul palco?
Sul palco entro il modalità “berserker”: cambio totalmente! Possiamo chiamare così quella modalità sul palco in cui tiri fuori i denti e riesci ad esprimere il meglio di te. In sala invece mi sento uno zio, un fratello maggiore per i miei allievi che spesso sono miei coetanei o di poco più piccoli. In modo amichevole cerco di consigliarli e spronarli a crescere e migliorare. Sono lì come aiuto facendogli capire il mio mondo, la mia visione e come sento la musica. Condivido quello che so e accolgo quello che pensano cercando di creare una lezione condivisa, in cui tutti possano esprimersi.

Hai capito quale strada seguire con naturalezza o ci sono state delle deviazioni?
Devo dire che mi sarebbe piaciuto giocare a pallavolo. Mi diverte tantissimo ed è uno sport che da qualche mese faccio come amatore. Da bambino ho provato molti sport: calcio, karate. Mi sono reso conto però che ciò che mi mancava tantissimo negli altri sport era la musica. Fare qualcosa senza musica diventa noioso per me e così ho capito che mi piace stare in sala.

Quali lavori e progetti hai in attivo?
Voglio riprendere al massimo con le scuole di  danza, durante questi due anni di pandemia ci sono state poche iscrizioni, un po’ per paura, un po’ per il Covid. L’obiettivo è riempire le sale di nuovo. Ho un grande progetto nel cassetto e nuovi eventi sulla scia di quelli già organizzati da riproporre, organizzandoli attraverso l’ASD Obelix Danza, la scuola dove insegniamo sia io che mia madre.

“The coach”, la trasmissione televisiva andata in onda su 7Gold, raccontaci qualcosa!
Il tutto è iniziato come un gioco. Io e la mia ragazza siamo andati a Bologna per fare il provino come ballerini un anno fa. Alla fine mi sono iscritto come coach sia per provare qualcosa di nuovo sia perché ho iniziato a ballare proprio per diventare un insegnante. Non ho mai puntato ad essere un ballerino che lavora nelle compagnie o nei programmi televisivi. “The coach” mi ha permesso di esprimere questa parte di me, l’insegnante amico che dispensa consigli. E’ stata un’esperienza bellissima. Io ero il più piccolo ed ho passato le varie fasi di selezione finché siamo rimasti in 16. Purtroppo ho preso il covid e sono stato parecchio male e sono uscito dal programma. Quest’anno però sto per tornare su con un ruolo diverso!

Quest’anno sei stato scelto come opinionista e stai facendo le audizioni ai nuovi ragazzi, stai ricoprendo dunque un ruolo diverso, com’è? Preferisci questa esperienza o la precedente?
I ruoli a “The coach” sono tre: il talento, il coach e l’opinionista. Mi hanno chiamato come opinionista, dunque sarà un’esperienza molto diversa ma penso che sarà divertente. Il programma verrà registrato e poi andrà in onda su 7Gold. Sono felice di essere stato richiamato e non vedo l’ora di ricominciare.

Qual è la tua opinione sugli altri talent show?
Non condivido il meccanismo che si sta instaurando ai talent, ossia quello di chiamare ragazzi già forti, già preparati e che lavorano all’estero. Diamo spazio ai ragazzi bravi e che ancora non lavorano. Chi sta studiando e ha talento dovrebbe avere più spazio di un ragazzo già avviato e che lavora. Questo è importante che far lavorare più persone possibili, per non dare lavoro sempre alle stesse persone e dare un’opportunità a tutti.

La danza negli ultimi anni sta attraendo sempre più ragazzi, dal tuo punto di vista resta un settore ancora prettamente femminile e difficile da abbracciare rompendo tutti gli stereotipi?
Stiamo facendo dei passi da gigante contro gli stereotipi. Tuttavia la danza resta un mondo prettamente femminile. La media è 1 ballerino ogni 5. I ragazzi si iscrivono principalmente per fare Hip hop mentre le ragazze sono più trasversali ed abbracciano più stili anche se, e ci tengo a sottolinearlo, ci sono tanti ragazzi bravissimi che scelgono altri stili rispetto all’hip hop.

Senza il supporto di chi non avresti potuto affrontare le sfide più dure?
Senza il supporto di mamma, solo lei che crede in me ed è un esempio!

Sogno nel cassetto?
Tra 10 anni mi vedo ancora in questo mondo: nella danza e nell’insegnamento. Probabilmente avere una scuola mia e tenere diverse lezioni a livello nazionale e girare il più possibile per conoscere nuovi allievi e trasmettere a molti la mia idea di danza.

Manda un saluto a qualcuno.
Un bacio ai miei genitori, ai miei amici più stretti, alla mia ragazza e a mio fratello! Grazie di sostenermi sempre.