UN MILIONE DI EURO PER I CARNEVALI STORICI

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Il contributo, a valere sul Fondo Unico per lo Spettacolo, è stato introdotto dalla Legge di Bilancio 2022. Le domande dovranno essere presentate alla DG Spettacolo entro le ore 16:00 del 28 aprile.

di Barbara Civinini

Guai a chi non sa portare la sua maschera”, ammoniva Luigi Pirandello, ma dal prossimo aprile, almeno, sarà più facile festeggiare il carnevale nel segno della tradizione. E’ stato approvato, infatti, il Decreto (DM 44/2022) che disciplina l’assegnazione del contributo introdotto dalla Legge di Bilancio 2022. Si tratta di un milione di euro a valere sul Fondo Unico per lo Spettacolo, per la tutela e la valorizzazione dei carnevali che abbiano un’identità culturale riconoscibile.

La corsa dei cavalli berberi che dalla via Lata arrivava a piazza San Marco, olio su tela di Théodore Géricault, 1816-1817- Baltimora, Walters Art Gallery

I carnevali storici sono patrimonio immateriale dei nostri territori, affondano le loro radici nelle tradizioni popolari della nostra comunità e costituiscono un notevole attrattore, ha commentato Dario Franceschini. Insomma, secondo il ministro della Cultura è doveroso sostenerne queste attività, perché fanno parte del nostro patrimonio identitario.

In effetti le radici di questa festa affondano nella storia dell’antica Roma, quando si festeggiava Saturno. Il Dio avrebbe propiziato l’inizio dell’anno agricolo accogliendo l’arrivo della primavera. Durante i festeggiamenti non c’erano differenze fra patrizi e plebei, grazie anche all’uso delle maschere. Tradizione che si è tramandata adattandosi al cambiamento dei tempi. In occasione dei Ludus Carnevalarii Papa Celestino II cavalcava fino a Testaccio con il Prefetto e i cavalieri della città per svolgere cerimonie propiziatorie. Poi con l’avvento al soglio di Papa Paolo II, che spostò la sua dimora a Piazza Venezia, il carnevale romano traslocò sulla via Lata, l’attuale via del Corso, dove ancora oggi le mamme portano i loro bambini in maschera. Nel suo “Viaggio in Italia”, Wolfgang von Goethe, sosteneva che durante il Carnevale di Roma “Tutto ciò che accade è che, ad un dato segnale, tutti hanno il permesso di essere pazzi e folli come gli piace, e quasi tutto, tranne i pugni e le pugnalate, è lecito”.

Saranno ammessi al finanziamento comuni, fondazioni e associazioni senza fine di lucro, che abbiano all’attivo almeno 25 edizioni documentabili, presentando domanda, entro il 28 aprile, sull’apposito modulo scaricabile dalla piattaforma online della DG Spettacolo. Dovranno presentare però un progetto cofinanziato in misura non inferiore al 25% del costo, che illustri dettagliatamene l’attività da realizzare, corredato da una scheda che attesti la storicità e la rilevanza culturale della manifestazione, insieme al preventivo economico.

Le domande saranno valutate dalla Commissione consultiva “Carnevali storici”, sulla base degli indicatori previsti dal DM del 27 luglio 2017. Saranno ammessi al finanziamento i progetti che otterranno il punteggio minimo di 60 punti su 100. Il contributo sarà riconosciuto a ciascun progetto in proporzione al punteggio assegnato dalla Commissione e in ogni caso per un importo massimo di 100.000 euro. Certo un sostegno importante, perché come diceva Oscar Wilde, se l’uomo delle caverne fosse stato capace di ridere, la storia sarebbe stata diversa.