Un figlio a tutti i costi

0
158
figlio

Come ho scritto nell’articolo precedente, la famiglia è cambiata nel corso degli anni. Ora il focus fondamentale della coppia è lo stare bene insieme e il fare i figli diventa secondario a molte variabili (percorso di studi, lavoro sufficientemente stabile, ecc.).

In questo periodo storico, i figli, pur rimanendo un evento naturale della coppia, vengono programmati e desiderati. È proprio tipico di questo periodo storico, che molte coppie non riescano ad avere figli anche dopo anni.

La coppia viene definita sterile quando una dei due elementi presenta una condizione fisica che impedisce la procreazione; la diagnosi di infertilità viene effettuata quando la coppia non riesce ad avere figli dopo 1 o 2 anni di tentativi; l’infertilità diventa secondaria quando la coppia non riesce ad iniziare la seconda gravidanza.

Quando la coppia non riesce a concepire un figlio allora può iniziare a percorrere varie strade:
1) rinunciare
2) provare con la PMA (procreazione medicalmente assistita, di vari livelli, omologa o eterologa)
3) l’adozione

Capita molto spesso che quando la coppia rinuncia ad avere figli, dopo un po’ inizia una gravidanza che viene portata a termine. La coppia che riceve una diagnosi di infertilità, vive un vero e proprio lutto che è difficile da elaborare poiché riguarda varia aspetti della coppia:
A) la capacità di procreare; la donna si sente privata o derubata della maternità che si compone della gravidanza, del parto dell’allattamento; per l’uomo la diagnosi di sterilità viene associata alla virilità e all’impotenza;
B) fallimento di un progetto di coppia nel generare il figlio desiderato, frutto della loro unione che li porterebbe alla loro evoluzione da coppia a genitori;
C) le famiglie d’origine possono viverla come mancanza nella prosecuzione della loro storia trigenerazionale;
D) a livello sociale, la coppia si può sentire diversa dai loro coetanei ed amici che iniziano ad avere figli. E la coppia inizia ad isolarsi.

Sono questi i motivi che spingono la coppia a prendere in considerazione un percorso di PMA, pur sapendo l’impegno sia fisico che economico che dovranno sostenere. È importante, però, capire perché la coppia desidera così ardentemente un figlio, fino ad accettare di sottoporsi a cure molto invasive e, talvolta, rischiose e a trasformare la sessualità da naturale a obbligatoria e con scadenze.

Quali altri significati può avere, quindi, la nascita di un figlio?
A livello inconscio, un figlio può essere il frutto della pressione delle famiglie d’origine, piuttosto che il desidero della coppia. Il figlio, in alcuni casi, può essere visto come il proseguimento di sè, più che una persona con le proprie caratteristiche di personalità, la propria autonomia, i propri desideri e che avrà la propria vita. In altri casi, un figlio può essere visto come il raggiungimento di un obiettivo su cui far convergere il proprio senso di adeguatezza, completezza e la propria felicità. Il figlio può essere vissuto come un elemento riparativo nel momento in cui diventa un cerotto della crisi di coppia o esistenziale di uno o di entrambi della coppia. Un figlio potrebbe essere visto come “il bastone della mia vecchiaia”. Oppure può essere considerato come una vittoria nella non accettazione di un limite (biologico, in questo caso).

In tutti questi casi il figlio avrà il peso di portare su di sé le aspettative e i desideri dei genitori. Capitolo a parte merita il desiderio del figlio e la gravidanza vicino o oltre la menopausa.  

psicologia giuridica
Dottoressa Anna Maria Rita Masin
Psicologa – Psicoterapeuta

       

MariaRita Masin
www.psicoterapeutamasin.it
Cerveteri
Via Delle Mura Castellane, 60