Tolfa, presentato il libro “Silvio Berlusconi e la città ideale”

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Nel segno distintivo della cultura: l’Umanesimo rivive nella contemporaneità e forgia il domani.

Ieri, 12 aprile 2025 è il Polo Culturale della Città di Tolfa, Museo Civico e già convento risalente al 1600 dei Frati Cappuccini, ad accogliere l’ultima tappa della presentazione del saggio di Francesco Giro, chiosa di un viaggio di testimonianze inedite che ha visto l’Autore farsi portavoce, in numerose città e borghi del Lazio, di un testo unico, una rivoluzionaria, intima visione d’insieme, sintesi pura del pensiero inspiratore e dalla dialettica di ampio respiro che esprime l’eziologia storico-filosofica da cui traggono origine e fondamento le radici ideali dell’uomo Silvio Berlusconi.

Relatori, il Sindaco di Tolfa Stefania Bentivoglio, l’Assessore Alessandro Tagliani, nuovo Segretario comunale di Forza Italia ed il Prof. Paolo Poletti.

L’Autore, noto parlamentare, già Sottosegretario ai Beni Culturali dell’ultimo Governo Berlusconi (2008-2011), ripercorre con straordinaria finezza intellettuale, il pensiero cardine dell’uomo di Arcore, incentrando i capitoli del saggio su un ritratto più autentico del pensiero socio-politico cui rimase fedele lungo tutti i 30 anni di attività politica, largamente riconosciuta come innovativa: l’autore stesso ha rivelato ai numerosi presenti che Berlusconi era un “utopista contemporaneo” sebbene la sua utopia non fosse rivolta all’idolatria dell’assenza, ossia un nostalgico, languido mero desiderio bensì alla missione di forgiare il presente per un futuro migliore, sintetizzato in una espressione più elevata di volontà ossia “Io non spero la speranza, spero il presente”. Ecco come l’utopia berlusconiana sposa il presente, legandosi alla considerazione antropologica di un “uomo libero”, laddove la filologia dell’Umanesimo si compenetra nella contemporaneità, gettando luce da tempi antichi.

Oltre il confine tra luce e ombra, che molto ricalca il pensiero filosofico di Pico della Mirandola, cui sovente ogni grande personalità si confronta su un crinale di proprie controversie, unitamente alle possibili critiche del fondatore di Forza Italia, cuore pulsante del saggio è dunque la “sacralità dell’Idea”, quella passione dirompente animata da un universale pensiero liberale che sempre sospinse il suo percorso, talora anche in mari procellosi.

Tra le pagine del libro, il lettore diviene protagonista di un viaggio attraverso la digressione storico-politica dell’Italia unitamente ad aspetti filosofici dello scibile umano. Una chiave di lettura estremamente affascinante sull’esistenza di Silvio Berlusconi, come gli stessi relatori presenti intervenuti hanno testimoniato:

L’Assessore Alessandro Tagliani, in qualità di moderatore, si è soffermato sulla visione futurista dell’uomo Berlusconi, troppo spesso interpretato politicamente anziché in modo più approfondito dal punto di vista personale-culturale mentre il Sindaco Stefania Bentivoglio ha evidenziato come sia stato protagonista della storia italiana nell’ultimo trentennio.

Il prof. Paolo Poletti anticipa dove il libro ha ispirato le origini di Berlusconi, “il liberismo delle origini” (Benedetto Croce, Carlo Cattaneo) il Rinascimento come “modello ideale” e il rifiuto completo della egemonia gramsciana. Un perfetto equilibrio tra modernità e tradizione, sintesi del liberismo pragmatico inserito nel contesto di sistemi valoriali di meritocrazia e leggi basate sul “Project Hope”. L’intervento del Prof. Poletti continua con la definizione dei termini per cui il leader politico “propone, programma, interpreta la società-comunità italiana”, offrendo un’informazione diretta, intercettandone le predisposizioni.

Nel corso del dibattito è intervenuto anche il Sindaco di Allumiere Luigi Landi, che nel descrivere la profonda amicizia con l’autore, ha sottolineato come il Partito politico fondato da Berlusconi tutt’oggi sia promotore di scelte ponderate, portate a trovare soluzioni valide per tutti, in un processo di libertà sempre rivolto alla comunità. Dello stesso avviso il concetto espresso dalla consigliera regionale di Fratelli d’Italia Emanuela Mari che ha delineato l’aspetto umano ed empatico del fondatore di Forza Italia.