Stefano Bandecchi (AP) eletto nuovo presidente della provincia di Terni

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Stefano Bandecchi diventa a sorpresa presidente della provincia di Terni, superando Roberta Tardani, sindaca di Orvieto, del centrodestra e Lorenzo Lucarelli, sindaco di Narni, del centrosinistra. Secondo i dati diffusi ieri sera Bandecchi avrebbe conseguito 38.523 preferenze contro le 27.387 di Tardani e le 27.721 di Lucarelli.
Ricordiamo che in Italia il voto delle provincie è indiretto: votano i “grandi elettori” ovvero sindaci e amministratori dei comuni della provincia chiamata alle urne.
Un voto che potrebbe far saltare gli equilibri politici delle coalizioni in Umbria e forse avere qualche ripercussione anche a livello nazionale, dove sono alte le tensioni tra Lega e Fdi in particolare.
Nel 2023 Stefano Bandecchi è stato eletto al ballottaggio con i voti decisivi del centro-sinistra, nonostante non ci fosse nessun accordo ufficiale. Nei mesi successivi si è reso protagonista di numerosi scontri in particolare con i rappresentanti di Fratelli d’Italia e della destra ternana, ma anche con i partiti e i movimenti della sinistra “radicale” che lo contestano in particolare per il suo linguaggio spesso “politicamente scorretto” e per il progetto clinica/stadio.
Alternativa Popolare si è presentato come un movimento di “estremo centro” su alcuni temi, come quello dei diritti civili, più vicino alla sinistra, e su altri, come quello della sicurezza urbana, al centrodestra, intercettando nel 2023 anche una parte del cosiddetto dissenso, oltre a marcare in maniera chiara la volontà di ricostruire un partito “tradizionale” radicato sul territorio.
Nei due anni di governo a Terni la giunta Bandecchi ha operato in maniera decisa per il rilancio turistico della “città dell’acciaio” lavorando sul marketing territoriale e avanzando diverse proposte per attrarre nuovi investimenti in città, come quello della riduzione della Taric per i nuovi residenti e il brand “Amore@Terni”  da inserire sulle tende dei negozi per vedere ridotta la cosiddetta “tassa sull’ombra”, ma ci sono state anche diverse scissioni e addii, come quello dell’ex assessore all’ambiente Mascia Aniello, e del consigliere Primieri passato al movimento di Marco Rizzo Dsp.
Dopo l’infelice tentativo di accordo con il centrodestra per le regionali, Stefano Bandecchi ha rilanciato la posizione “alternativa” e centrista di AP, rilanciando il progetto originario di scompaginare gli esausti “poli” che dal 1994 caratterizzano la politica italiana, e nelle elezioni per Palazzo Bazzani è stato trainato dal voto di Terni, dove oltre ai 19 consiglieri di AP è stato votato anche da tre esponenti dell’opposizione, e da molti amministratori dei piccoli comuni, nessuno controllato da Alternativa Popolare. Da una prima analisi i voti sarebbero arrivati in particolare da amministratori di liste civiche, Lega e Pd. Fondamentale potrebbe essere stata la presa di posizioni di Bandecchi per il cosiddetto “riequilibrio delle provincie” molto sentito nell’Umbria meridionale e le profonde divisioni interne nelle due coalizioni di centrodestra (a Terni di fatto implosa proprio a causa dei controversi rapporti con Bandecchi, molto tesi in particolare con Fdi) e di centrosinistra, molto divisa anche a livello italiano sui temi di politica nazionale e dalla notizia dell’aumento delle tasse regionali appena comunicato dalla presidente Stefania Proietti.
Quello che in un articolo del Gennaio 2024 avevamo definito “il caso Bandecchi” possibile portatore di una “rottamazione” di un bipolarismo sempre più in crisi sembra trovare nelle elezioni di Palazzo Bazzani una conferma: c’è uno scontento diffuso all’interno delle coalizioni legato sia a temi nazionali che locali, che un candidato “terzo” con posizioni “trasversali” e spesso non prevedibili, e che al di là dello stile comunicativo decisamente sopra le righe è forte di una struttura politica solida sul suo territorio, anche questa volta è riuscito a intercettare.
Nel consiglio provinciale entrano per AP Mirko Presciuttini, Federica Mengaroni, Gianluca Filiberti (sindaco di Lugnano in Teverina) e Stefano Bandecchi. Per il centrodestra Marco Bruni e Davide Melone (Fdi) e Francesco Maria Ferranti (FI). Per Nuova Provincia Terni, la lista legata al centrosinistra, Marsilio Marinelli, Nicoletta Valli e Fabio di Gioia. Per il misto Cinzia Fabrizi.
Oggi la proclamazione ufficiale.
di Andrea Macciò