Tutelare le specie a rischio (come il Fratino o il Corriere piccolo), combattere lo stato in cui riversa la Torre ed alcune parti dell’oasi, modificare l’assetto delle barriere frangiflutti, volto a contrastare il rischio che le mareggiate possano di nuovo entrare in palude: sono questi alcuni dei punti della petizione popolare che come Coordinamento Salviamo la Palude – Ricostruiamo la Torre abbiamo consegnato questa settimana, al Comune di Ladispoli.
La raccolta firme non finisce, ma andrà avanti durante l’estate in vista della presentazione della petizione anche alla Regione Lazio. Lo stato molto precario dell’oasi ci pone davanti ad un bivio: o intervenire celermente o rischiare di assistere passivamente ad un suo deperimento. Noi siamo impegnati ad evitare questa seconda ipotesi!
Il coordinamento Salviamo Torre Flavia e la sua palude