IL NUOVO PROGETTO CON MODIFICA: I BOX AL CHIUSO CON 150 PARCHEGGI PER I CLIENTI.
Sembrava soltanto un’idea da tenere in uno dei cassetti di Palazzo Falcone, ed effettivamente lo è stata per diverso tempo. Poi l’accelerata improvvisa, ovvero lo spostamento del mercato ortofrutticolo di Ladispoli, raccontato proprio dall’Ortica del Venerdì nel numero precedente. Tanto è bastato per scatenare mille polemiche, raccolta di firme dell’opposizione politica, scetticismo generale sia dei residenti che degli stessi titolari dei box di via Ancona.
Quelli favorevoli si trasferirebbero volentieri, perché il Comune realizzerebbe un nuovo mercato al chiuso in via Sironi, in prossimità dell’ufficio postale con in più 150 posti per i clienti (gratuiti). Tra i cittadini invece è braccio di ferro. I residenti più vicini non hanno preso bene la notizia perché rinuncerebbero alla comodità di uscire a piedi per fare la spesa e per gli acquisti dei prodotti a chilometro zero. Invece quelli che abitano lontano dal centro troverebbero più facilmente posto nella zona della posta. La minoranza politica ha attaccato la giunta Grando. Il Pd, Ladispoli Attiva, le altre forze in aula. Più Ladispoli Sostenibile.
«Il progetto – è il pensiero dei consiglieri di Ladispoli Attiva Gianfranco Marcucci e Fabio Paparella – sarà inserito all’interno di un ennesimo piano integrato, l’ultimo di una lunga serie in questa consiliatura. Quanti metri cubi di nuove costruzioni saranno concessi in cambio al privato? Su questo punto l’amministrazione non ha ancora fornito alcuna risposta chiara». Critico il Pd. «Il mercato giornaliero ha le caratteristiche di un mercato rionale, con molti produttori locali e con cittadini che vi si recano per lo più a piedi. Lo spostamento ora di quasi un chilometro, ai limiti dell’abitato, ne determinerebbe la sicura scomparsa».
La reazione del sindaco. «Quello che posso dire al momento – precisa Alessandro Grando – è che si è svolta una riunione con i commercianti. L’iter non sarebbe mai partito senza la loro adesione e le variazioni da loro richieste ci saranno. Per ora non c’è molto da dire, se non che dovrà decidere la categoria».
L’incontro si è svolto lunedì pomeriggio. Cosa ne pensano i diretti interessati? «In fondo comprendiamo le perplessità dei clienti – spiega Michele Berardi, tra gli storici del mercato della frutta e della verdura – del resto i cambiamenti tendono un po’ a spaventare. E del resto anche noi nutriamo dei dubbi. Però è anche vero che questo mercato è stato progettato negli anni novanta e ormai non risponde più alle esigenze dell’epoca attuale. Qualcosa andrebbe trovato di diverso. Con il Comune c’è un dialogo costante e il progetto iniziale lo abbiamo visionato ma non ci era piaciuto perché troppo distante dalla strada di via Sironi. Ora è stato modificato, vedremo quello che si deciderà, c’è bisogno di parlarne tra di noi».
«Se siamo favorevoli al trasferimento? I cambiamenti possono spaventare ma è anche vero che questo mercato attuale è in condizioni fatiscenti e non si può più stare così. Dopo l’incontro con il sindaco ci siamo presi alcuni giorni per decidere. Siamo circa 25, e vedremo cosa dirà la maggioranza», dice Claudia Agostinelli.
Le modifiche alla viabilità. Mercato a parte, c’è da fare i conti con tutto ciò che ne consegue dal punto di vista urbanistico. Al posto dei banchi di via Ancona sarebbe previsto un parcheggio a raso con centinaia di posti che erano stati persi per la realizzazione della ciclabile di via Venezia.
In più si darebbe vita ad un multipiano con centinaia di parcheggi in vicolo Pienza, progetto revisionato anche questo perché l’altezza – come confermato da Grando – è stata accorciata. Terzo punto da considerare riguardo ai parcheggi è il nuovo restyling di piazza Odescalchi a due passi dal lungomare di via Marco Polo. L’impressione però è che c’è anche un’altra ipotesi da non cestinare.
Qualora i venditori ortofrutticoli dicano di “no” rimanendo in via Ancona, il Comune non escluderebbe di avviare l’iter per una nuova struttura in via Sironi. E i mercati a quel punto diverrebbero due. Sono ore cruciali e a breve ci dovrà essere la risposta definitiva (al momento dell’andata in stampa del giornale non era stata presa la decisione).