L’EVOLUZIONE DELLE FAMIGLIE NEL TEMPO

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Ma perché le coppie vanno dallo psicoterapeuta?

Molte sono le persone che si affidano all’aiuto dello psicoterapeuta e tra queste, molte sono le coppie. Ma perché le coppie vanno dallo psicoterapeuta?

Le motivazioni sono molteplici ma la principale e quella che accomuna tutte le coppie è che “non stiamo più bene come una volta”. Se ci pensiamo bene, i nostri nonni e, anche i nostri genitori, non avrebbero mai pensato di dire una cosa del genere.

Una volta ti sposavi e non c’era posto peri i ripensamenti. Emerge, quindi, una grande differenza tra la coppia prima degli anni 1970 e la coppia di oggi.

Fino agli anni 1970-1980, due persone si incontravano, si piacevano e si sposavano e l’obiettivo del matrimonio era “mettere su famiglia”. Il matrimonio sanciva un patto della coppia di fidanzati davanti a Dio della sua indissolubilità. I futuri coniugi erano uniti da quel momento fino alla loro morte, qualsiasi cosa succedesse. Dopo un po’ dalla celebrazione del matrimonio, nascevano i figli. La nascita dei figli era un evento naturale e se non succedeva si pensava che la responsabilità fosse della donna.

Da dopo gli anni ‘80-’90 la coppia si è modificata. I ragazzi si conoscono, si piacciono, si fidanzano e decidono, se continuano a piacersi e a stare bene insieme, di sposarsi o, più recentemente, di convivere.

Ora, il focus della coppia soprattutto “lo stare bene insieme”; il “mettere su famiglia” inizia a passare in secondo piano. Anche dopo il matrimonio iniziano le differenze con le coppie di prima degli anni 1970. Molte neo-coppie di coniugi, dagli anni ’80 in poi, decidono di aspettare di avere figli ed iniziano a posticiparli perché vogliono sperimentare l’essere coppia. Quindi, dopo il matrimonio, l’evento “avere figli”, pur rimanendo un evento naturale e consequenziale al matrimonio, diventa un evento programmato.

Anche i ruoli genitoriali, ora, iniziano a cambiare: anche se è la madre che si occupa maggiormente dei figli, il padre partecipa in modo sempre più attivo (cambia i pannolini, dà da mangiare al bambino, ecc.).

Parallelamente alla programmazione delle gravidanze emerge anche un’emozione che, prima degli anni ’70 era secondaria: il desiderio di avere un figlio. In tempi recenti, i figli vengono non solo programmati ma anche desiderati, pur rimanendo un evento naturale della coppia. Di conseguenza, mentre prima degli anni ’70 i figli venivano senza tanto pensarci, dopo gli anni ’80 i figli sono desiderati e diventano il frutto della coppia.

Ciò può comportare delle aspettative nei confronti dei figli. È come se il genitore pensasse “siccome ti ho voluto e non sei arrivato a caso, faccio il genitore migliore che posso e tu diventerai il figlio migliore che io desidero”. Tutti questi passaggi, ovviamente, sono inconsci.

Un’altra cosa è cambiata nelle coppie di oggi: le tempistiche si sono spostate in avanti. Ci si sposa/convive ad un’età molto avanzata, solitamente dopo i 30 anni, dopo la laurea e dopo aver trovato un lavoro stabile anche se non sempre congruo con gli studi fatti. Di conseguenza spesso i figli nascono quando i genitori hanno superato, alle volte, i 35 anni.

Altra differenza: si trovano sempre più coppie che decidono di non avere figli oppure coppie che vogliono avere figli ma anche oltre i 45 anni. Tutti questi cambiamenti sono legati ai cambiamenti storici, culturali che caratterizzano la storia del mondo.

psicologia giuridica
Dottoressa Anna Maria Rita Masin
Psicologa – Psicoterapeuta

Dottoressa Anna Maria Rita Masin
Psicologa – Psicoterapeuta
www.psicoterapeutamasin.it
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