LE GEMME DELLA QUERCIA: UN VERO TOCCASANA PER I SOGGETTI ASTENICI IPOTESI

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Forte come una Quercia quest’ albero longevo (può vivere centinaia di anni) è maestoso (può raggiungere i 30 metri, talvolta anche i 45, di altezza e 7 di circonferenza). Albero mitico la Quercus pednicolata, la Quercia (detta anche Farnia), simbolo della vita, delle vitalità, della longevità, “piedistallo della volta celeste”.

La ruvida corteccia e le foglie contengono molto più tannino e sostanze polichinoliche delle gemme fresche, giovani radici, ghiande e di tutte le inflorescenze (omenti). Ciò comporta indicazioni cliniche ben diverse tra il dosaggio più alto della T.M. (Tintura madre) e quella più basso del macerato glicerico (1 DH). “Meraviglia di impieghi opposti” tra loro. Tutto dipende dal dosaggio e dalla materia prima.

La T.M. della corteccia e delle foglie ha un’azione lenitiva ed antiflogistica. E’ pertanto utilizzata come astringente e cicatrizzante antisettico. Trova pertanto impiego terapeutico nelle diarree aspecifiche e nelle flogosi delle mucose accessibili.

In passato è stata, la T.M., impiegata anche come antidoto nell’avvelenamento da alcaloidi, sali di piombo,di rame, di antimonito (G.Garnier, L.Bézanger – Beauquesne, G.Debraux. Ressours Médicinales da la Flore Francaise, Paris 1961). Il gemmoterapico utilizza le gemme fresche, le giovani radici, le ghiande, le inflorescenze (amenti) un tuttaltro campo, perché ha un organotropismo specifico e personalizzato.

È benefico, all’opposto, nelle stipsi, nell’astenia da surmenage lavorativo, nei soggetti con senescenza precoce, con bassi valori di pressione arteriosa, nel deficit erettile del paziente avanti con gli anni frigidità (andropausa) e nella frigidità delle donne in menopausa.

Un meccanismo d’azione complesso quello del gemmo terapico (MG 1 DH 50 – 70 gtt la mattina) la cui proprietà principale è quella di regolarizzare l’apparato intestinale (stipsi) e di stimolare la corteccia surrenale (o rinforza un debole ACTH ipofisario) comportando un aumento del mineralcorticoidi. Si spiega cosi il rialzo dei valori di pressione arteriosa ed il miglioramento della stanchezza. Un vero e proprio rivitalizzante in questa tipologia di soggetti.

Dobbiamo riconoscere che è stato merito della nuova fitogemmoterapia rinnovata di fitoterapeuti francesi, quali Max Tetau (Gemmoterapia, nuovi studi clinici 1990) e di C.Bergeret (La pytoterapie renouvée, Le plante dans le thérapeutique moderne). E’ stato grazie a loro se la Quercus peduncolata svolge ora un ruolo importante in campo gemmoterapico .

Chi scrive, quale docente italiano di Medicina Naturale per molti anni, ha conosciuto personalmente Max Tetau nella sua splendida residenza parigina, a due passi dai (Champes elisee). Mi ricordo che raccomandò le gemme della Quercia (lei cosi grande protegge i più deboli, astenici invecchiati) negli organismi debilitati, soprattutto senescenti, sia uomini che donne, per la sua azione ormonale sulla corteccia surrenale umana ma anche a livello endocrino gonadico nell’astenia sessuale maschile, nella frigidità femminile (anche donne giovani). Regolarizza inoltre il transito intestinale (stipsi). Non è un antidepressivo; Tetau ripeteva che era un rivitalizzante dalle molteplici attività d’azione.

Il noto fitoterapeuta italiano F.Piterà (Comprensio di Gemmoterpaia Clinica. V ed. 2001) scrisse che <>. Personalmente ho anche impiegato il gemmoterapico nelle giovinette alte, magre , freddolose , ipotese (fosforiche in omeopatia) con bassi valori pressori che, specie d’estate con la vasodilatazione periferica dovute al caldo, tendono alla lipotimia, agli svenimenti.