LADISPOLI, CAPITANERIA VS GIUNTA: BRACCIO DI FERRO O ERRORE INFORMATICO?

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Il Comune mostra la PEC di invito alla parata del 4 novembre: la Capitaneria non l’avrebbe ricevuta. Chi rimarrà col cerino in mano?

Una corona depositata dalla Guardia costiera di Ladispoli sull’ancora a largo Capitaneria di porto tra via Ancona e via Odescalchi. Un gesto plateale e simbolico degli uomini del comando locale il giorno dopo la parata delle Forze armate celebrata dal comune di Ladispoli. Evento che però ha registrato anche l’assenza della Capitaneria di porto di Ladispoli, che invece ha presidiato la cerimonia a Cerveteri lo scorso 4 novembre. Si è parlato di un caso, quello ladispolano, esploso per “un mancato invito” da parte di Palazzo Falcone all’autorità marittima. Che i rapporti non siano idilliaci tra le parti sarebbe ormai noto (le indagini sul litorale avrebbero messo a dura prova la reciproca convivenza) ma un conto naturalmente è un’opinione, un conto sarebbe non spedire un invito ad una forza armata. Il “vuoto” della guardia costiera nella sfilata come si giustifica? Un errore informatico? Al momento l’amministrazione comunale ha voluto chiarire che la notizia fatta circolare sul web, riguardo al presunto mancato invito, è una “fake new”. Il primo cittadino, Alessandro Grando, in prima persona ha diffuso una nota stampa. “La capitaneria di porto è stata regolarmente invitata a prendere parte alle celebrazioni della Giornata Unità nazionale e delle Forze Armate con PEC del 24 ottobre, protocollo n.52868/2019. Inoltre, quando le previsioni meteo hanno preannunciato condizioni avverse sono stati contattati telefonicamente tutti i referenti del territorio, e quindi anche la Capitaneria di Ladispoli, per avvisare che in caso di pioggia il programma della manifestazione avrebbe subito delle variazioni”, ha scritto il sindaco. “Smentisco notizie senza fondamento che hanno l’unico intento di gettare fango sull’operato dell’Amministrazione comunale”, ci tiene a precisare Grando. Come reagirà adesso la Direzione Marittima di Civitavecchia, oltre a sostenere di non alimentare ulteriori polemiche? A quanto pare, l’ormai famigerato invito non sarebbe arrivato. Questo, almeno, trapela informalmente dal comunicato del Comando dell’autorità marittima, che andrebbe nella direzione diametralmente opposta a quella del sindaco.

Gentili Professionisti dell’informazione, in merito alla vicenda relativa alle celebrazioni della Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate a Ladispoli, la Capitaneria di porto di Civitavecchia non ritiene opportuno alimentare sterili polemiche, vieppiù quando riferite ad una ricorrenza importante quale quella del 4 novembre, che si ispira a valori profondi e condivisi da tutta la Nazione. Premesso ciò, si ribadisce che il Comando della Capitaneria di porto di Civitavecchia esprime il sincero rammarico per quanto avvenuto, riconfermando sentimenti di rispetto anche verso l’attuale Amministrazione comunale di Ladispoli che rappresenta tutta la locale Comunità. Ci si augura quindi che la questione non abbia ulteriori strascichi sottolineando che comunque la presenza di una Forza armata che rappresenta, come le altre, lo Stato sul territorio alle celebrazioni del 4 novembre debba prescindere da qualunque pec più o meno inviata e/o ricevuta. Nello specifico i rappresentanti del Comando dell’Ufficio Locale marittimo – Guardia Costiera di Cerveteri – Ladispoli hanno partecipato, senza in alcun modo optare in termini di preferenza, alle manifestazioni dell’altro Comune di riferimento, in quanto il Sindaco Pascucci aveva reiterato l’invito in più di un’occasione tale per cui non ci fosse incertezza in merito alla “conoscenza” delle celebrazioni organizzate da quella Amministrazione. La presente nota è da intendersi diramata dal Comandante della Capitaneria di porto di Civitavecchia, nonché Direttore Marittimo del Lazio, Capitano di Vascello Vincenzo Leone al fine di chiarire definitivamente la posizione sul tema della Guardia Costiera regionale e, quindi, con l’auspicio che si possa continuare nel solco di una leale ed efficace collaborazione Istituzionale doverosa, per altro, nell’ottica di migliorare sempre più i servizi da offrire ai cittadini; anche allorquando gli stessi si traducono in celebrazioni che affondano le loro radici negli irrinunciabili sentimenti di attaccamento a tradizioni e ricorrenze, come il 4 novembre, fondamentali per il Paese e per le Istituzioni della Repubblica che lo servono.

Ci sarà un braccio di ferro pubblico oppure le parti si chiariranno privatamente? Lo scopriremo solo nelle prossime ore.