PRUNUS AMYDALUS
di Aldo Ercoli
Il mandorlo è un albero che vive a lungo. Originario della Mesopotamia, fu importato in Grecia tra il VI e V sec. a.C. da dove si diffuse nelle regioni più calde del bacino del Mediterraneo. Nella nostra Penisola vegeta lungo tutte le cose e all’interno sino a 800 metri. E’ forse un caso che si trova nelle stesse zone dell’olivo?
Ama la luce, il caldo ed i terreni leggeri asciutti. I semi sono le mandorle che vanno distinte nella varietà dolce e amara. Quest’ultima è assai tossica per il suo contenuto in amigdalina, un glicoside velenoso che, in presenza di acqua, si decompone in acido cianidrico. Le mandorle dolci sono invece ricche di zuccheri, vitamine (A,B1,B2) e grassi.
La Medicina Naturale utilizza le gemme del Prunus amydalus e anche in patologie diverse, la scorza della radice. Le gemme (Prunus amygdaus M.G. 1 DH o 50- 100 gtt una volta al di, in un quarto d’ora prima del pasto). Vantano, come l’Olea Europea gemme (Olivo) , lo stesso organotropismo sul sistema vascolare arterioso (vasi arteriosi, metabolismo lipidico). Abbassano il colesterolo totale, riducono i trigliceridi e beta-lipoproteine.
Questo per quanto concerne il quadro elettroforetico le gemme riducono le alfa due e le beta globuline mentre aumentano, di poco le albumine e le gammaglobuline. Si può certamente affermare che le gemme del mandorlo avendo un tropismo assai simile a quello dell’Olea europea (olivo) agiscono sui vasi arteriosi con modalità antisclerotica vasale, ipotensiva e soprattutto ipocolesterolemizzante.
La scorsa interna di radice di Prunus amygdalus ha un’azione antitrombotica in casi di iperprotrombinemia (PT alto) e vantano una spiccata tendenza trombofilica. In sintesi le gemme trovano indicazione nell’ipercolesterolemia totale, nell’ipertrigliceridemia, nella prevenzione e cura dell’aterosclerosi. Riducono inoltre i valori pressori sisto-diastolici di lieve entità. Le indicazioni pertinenti la nevrosi fobica e/o ossessiva non sono state tuttora confermate da studi clinici appropriati.
La scorsa della radice è indicata nelle turbe della coagulazione con iperprotrombina elevata (azione antitrombolitica) e per la sua spiccata tendenza trombofilica, nelle prevenzioni delle manifestazioni tromboemboliche.
Prescrizione: Prunus amygdalus gemme. M.G. (marcato glicerico) 1 DH nell’ipercolesterolemia ed ipertrigliceridemia, aterosclerosi, lieve stato iperstenia. Prinus amygdalus scorsa interna di radici M.G. 1 D.H. nelle sindromi tromboemboliche con aumento del tasso di protrombina.
Nella mia esperienza a tal riguardo ho constatato che le gemme del Mandorlo hanno un azione sinergica con le gemme dell’Olea europea, potenziandone l’azione. La formula è 70 gtt di MG di Olea europea al mattino, 15 minuti prima di colazione e 70 gtt di Prinus amygdalus MG, 15 minuti prima di pranzo per un periodo non inferiore ai tre mesi di terapia (poi ripetere le analisi ematiche).
Che differenza vi sono nell’organotropismo e nelle indicazioni cliniche tra le gemme dell’olivo e quelle del Mandorlo?
Sono del parere (esperienza empirica quarantennale) che le gemme dell’Olea europea siano più efficaci nell’ipertrigliceridemia associata ad ipercolesterolemia (tipo II secondo la classificazione di Fredrickson). A ciò va aggiunta una maggior azione sull’ipertensione arteriosa di grado lieve – moderato (max 140/85) e una certa attività riguardo all’iperglicemia (diabete tipo II dell’adulto).
Per quanto riguarda invece la profilassi delle manifestazioni tromboemboliche ho ritenuto utile associare il gemmoterapico scorsa della radice del Prunus amygdalus quello del Citrus limonum (stati di iperfibrinogemia) e al Cornus sanguinea (lieve azione coronarodilatatrice ). Unico flacone contenente Prunus amygdalus (scorsa di radice), Citrus limonum e Cornus sanguinea MG 1 DH, ana parti 70 gtt, un po’ d’acqua, prima di colazione per almeno tre mesi.
Cicli biennali nei pazienti post TIA (attacchi ischemici transitori) protratti molto a lungo li ho trovati particolarmente efficaci.
