AGLIO INDICAZIONI CLINICHE DEL “TESORO BIANCO DEI POVERI”
L’Allium sativum è un fitocomplesso che ci accompagna fin dai tempi più remoti (celebrato dall’epoca dei Sumeri), presente ovunque, originario delle steppe dell’Asia centrale (il “Deserto dei Tartari” di Dino Buzzati). E oggi regalato in cucina, come ingrediente d’insalate, condimento di pesci, strofinato sul pane arrostito per farne bruschette (“gorlic bread” degli anglosassoni).
Eppure questo vegetale sotterraneo possiede molto zolfo, come fosse un vulcano bianco inesploso. Non erutta in colate laviche, emana un odore pungente all’olfatto, offre un sapore piccante al gusto. Segnali questi di una forza vitale, capace di aumentare la resistenza fisica nonché di prevenire patologie infettive e degenerative (aterosclerois). In fitoterapia vengono utilizzati i bulbilli, detti spicchi d’aglio.
I costituenti principali sono l’allina (aglio non contuso fresco)trasformata da un enzima in allicina dotata di un’azione antibatterica. L’ossidazione all’aria sprigiona il disolfuro di allile responsabile del caratteristico odore. Oltre all’allina è stata anche segnalata la presenza di ajoene, un inibitore della litogenesi che possiede un’attività antiaggregante piastrinica (Rombi M. 100 Plantes Médicinales, Nice 1991).
Le “teste d’aglio” contengono inoltre vitamine (gruppo B;C;A), la garlicina che ha proprietà anche lei antibiotica, zuccheri (fruttani), tiocianati, zolfo e silicio. Quali sono le sue proprietà? E’ difficile elencarle tutte. L’aglio è il “tesoro dei poveri” nascosto nel “campo dei miracoli” di Collodiane memoria. La moderna fitoterapia ha strappato le collane d’aglio utilizzate nel Medioevo per allontanare la peste. Ha scoperto scientificamente l’efficacia nelle cura dell’ipertensione arteriosa, soprattutto nell’ipercolesterolemia e nella prevenzione dell’aterosclerosi.
Altre indicazioni sono le infezioni intestinali e respiratorie recidivanti, le parassitosi intestinali (ossiuri, ascaridi, tenia) il diabete mellito tipo II o dell’adulto. Domanda. E’ forse un caso che le popolazioni che ne fanno grande uso quotidiano non vanno quasi mai incontro all’aterosclerosi e alle malattie degenerative cosi frequenti nel mondo occidentale? Né sanno cos’è la sindrome metabolica.
La fitoterapia ha confermato scientificamente numerose virtù terapeutiche: abbassamento della pressione arteriosa (di grado lieve), del colesterolo, antiaggregante piastrinica, antibiotica (apparato gastroenterico e respiratorio), antifungina (specie per la candida albicans), antiossidante …
L’aglio è il “tesoro bianco dei poveri”, non giallo come l’oro, né nero come il petrolio di proprietà dei ricchi.
Evidenze scientifiche?
Il già citato Rombi M. aveva dimostrato (Manuel pratigue de la nouvelle phytoterapie Paris 1990) che differenti preparazioni, nel ratto e nel coniglio, sono in grado di ridurre il colesterolo (specie HDL) e la trigliceridemia.
Nello stesso anno Madep F.H. (Arneim – Forch) sperimentò una polvere d’aglio standardizzata in allicina (1,3%), in uno studio multicentrico in doppio cieco, alla posologia di 800 mg al giorno per quattro mesi. Il ricercatore documentò una significativa riduzione del colesterolo totale e del rapporto LDL/HDL.
Le indicazioni cliniche, in questa patologia dislipidemica, finiscono qui. Oggi le statine, pur con i loro non trascurabili effetti collaterali, hanno cancellato tutto. Beninteso mi riferisco ai soggetti non a rischio di infarto o ictus, cardiopatici veri. Perché questo? La risposta è semplice: l’aglio costa poco. Non siamo noi “i figli delle stelle e pronipoti di sua maestà il denaro”? (Franco Battiato). Per fortuna vi è una corrente di pensiero di medicina naturale che in diversi paesi progrediti (Germania, Gran Bretagna, Francia, Benelu, Usa ..) ritorna , a trattamenti tradizionali con approcci innovativi. Basterà? Forse si: il Garlic è in commercio, si vende e non costa tanto.
Torniamo alle indicazioni cliniche. L’abbassamento dei valori pressori “borderline”, sarebbe imputabile ai derivati tiocianici (riduzione delle catecolamine) mentre le proprietà diuretiche soprattutto ai fruttosani e all’olio essenziale. L’aglio possiede inoltre un’attività antisettica a livello della flora patogena intestinale. L’allicina, pur diluita 1/1000, risulta, “in vitro”, ancora attiva contro gli stafilococchi, streptococchi, batteri intestinali (Van Hellemont J. Comprendium de Phytothérapie Bruxelles 1986). Gli estratti ed il succo dell’aglio si sono rivelati efficaci contro gli ossiuri intestinali. Persino nei diabetici, con valori di glicemia non elevati, è efficace cosi come è un eccellente coadiuvante nelle malattie respiratorie come espettorante (l’assenza è eliminata soprattutto attraverso i polmoni).
Già nel lontano 1935 Mayer (pflanziliche Theraoue, Lipsia) segnalò questo vegetale quale “eccellente medicamento contro i disturbi cronici da nicotina” (disturbi cardiaci e del sistema nervoso autonomo). Che dire poi del consumo giornaliero di aglio (e cipolla) nella prevenzione del cancro gastrico? (Bruneton). Pharmacognosie.Techigne et documentation. Paris 1993). Questa patologia è molto rara nella popolazione cinese e russa che fa uso giornaliero del vegetale.
Posologia: Allium sativum T.M. 40 gtt x 3 volte/die. Estratto secco nebulizzato una cps da 350 mg due volte al giorno (Garlic)
Tossicologia: Rare le allergie e le turbe digestive. A dosi elevate si manifesteranno effetti secondari gastrici con iperacidità. E’ inoltre sconsigliabile in gravidanza e durante l’allattamento. Può interferire con il trattamento anticoagulante.

Dottor Professor Aldo Ercoli
Specializzato in Cardiologia e Broncopneumatologia e esperto in Malattie Infettive. Cardiologo già docente in Microbiologia ambientali, Medicina Naturale e di formazione dei medici di medicina di base