Cau Cantiere di Arti Urbane Terni Festival diffuso, dopo l’omaggio ad Agapito Miniucchi del settembre scorso, continua nel suo lavoro di conoscenza e valorizzazione degli artisti che hanno vissuto e lavorato nella seconda metà del novecento a Terni e nella bassa Umbria.

Lunedì 7 aprile, alle 18, a casa Di Anselmo, in Via Sant’Alò, sarà inaugurata la mostra “MERCURI 100” curata da Massimiliano Bardani, Franco Profili e Francesco Santaniello.
In mostra, a cento anni dalla nascita di Gian Piero Mercuri, uno dei tanti artisti che, pur scegliendo di continuare a lavorare nella terra natia, nel loro percorso artistico hanno incrociato e retto il confronto con i linguaggi che in quella epoca attraversavano il mondo dell’arte.
Ed è a casa Di Anselmo, tornata negli ultimi anni grazie alla volontà dei figli Fabiano e di Emilia ad essere luogo di incontri e condivisioni, che la città rende omaggio a Mercuri.
Casa Di Anselmo è una vera e propria casa-museo, appartenuta a Oberdan di Anselmo, un personaggio di spicco della città scomparso nel 2019, artista e mecenate, ideatore assieme a Giampiero Mercuri della galleria d’arte contemporanea “Poliantea” in Via Carrara. Dal settembre scorso è tornata ad essere un punto di riferimento per la cultura e l’arte a Terni, a pochissimi metri dalla chiesa più antica della città, Sant’Alò, costruita con elementi di recupero riconducibili al tempio pagano dedicato alla Dea Cibele.
Gian Piero Mercuri nasce a Terni il 7/4/1925 e qui muore nel 1982. Dopo gli studi classici frequenta la facoltà di medicina che abbandona, prossimo alla laurea, per dedicarsi allo studio dell’arte e all’attività di critico. Alla pittura si avvicina da autodidatta nel 1958 e la passione per l’arte viaggia parallelamente con quella per gli scacchi che nel tempo lo porta a giocare – via posta – partite in tutto il mondo e a partecipare con la squadra nazionale italiana alle Olimpiadi di Lipsia nel 1960. Nel ‘63 fonda la sezione Ternana del Sindacato Italiano Artisti Belle Arti a cui tra gli altri aderiscono Emilio Fioroni, Giovanni Cagnoni, Alfredo Innocenzi, Franco Mattei, Guido Mirimao, Carlo Mosca, Sandro Sansi, Dante Riceputi, Livio Orazio Valentini, Filippo e Giancarlo Vitturini. Nel 64, dopo una lunga ricerca nel campo dell’informale, allestisce la sua prima mostra personale. La sua prima produzione estetica si colloca nell’ambito di un espressionismo astratto con forti connotazioni liriche e sono proprio i lavori degli anni sessanta quelli a cui dedichiamo questo nostro omaggio. Nella seconda metà degli anni sessanta insieme ad un gruppo di artisti locali e agli aderenti al SIABA è protagonista della vita artistica della città. Dal 1968 fino alla chiusura delle attività nel 1974, insieme agli amici Oberdan Di Anselmo e Francesco Franconi fonda la galleria Poliantea che sotto la sua direzione artistica trasforma Terni in uno dei centri più attivi nel panorama nazionale per le arti contemporanee. Grazie alle mostre proposte dalla Poliantea arrivano in città alcuni dei più importanti artisti della seconda metà del novecento italiano e tra questi quelli – Eliseo Mattiacci, Carlo Lorenzetti, Giulio Turcato – che nei decenni successivi torneranno dietro invito di Oberdan Di Anselmo per donare alla città alcune delle sculture permanenti che oggi qualificano il patrimonio pubblico diffuso nel tessuto urbano di Terni e del suo territorio.
Andrea Macciò