IL RITROVAMENTO SULLA SPIAGGIA AL CONFINE TRA MARINA SAN NICOLA E FIUMICINO
Sotto la sabbia una barca antica. Un “tesoro” già scoperto nel passato. Ecco che nella zona sud, tra Marina San Nicola e il comune di Fiumicino, riaffiora la storia sotto al mare.
Era già accaduto con il ritrovamento di scheletri dei romani e nei tempi più recenti ovviamente con il bunker di Palo Laziale utilizzato dai soldati durante la Seconda Guerra Mondiale (ultimamente purtroppo danneggiato dai vandali armati di bomboletta a spray).
Stavolta sono tracce di una barca come segnalato anche dall’ex sindaco di Ladispoli, Crescenzo Paliotta dopo che la combinazione di correnti marine e di bassa marea hanno di nuovo portato alla luce questa antica imbarcazione.
«Più esattamente a Marina San Nicola – spiega Paliotta -, a 100 metri dalle rovine della villa di Pompeo e poco prima della foce del Cupino.
Ricordiamo che i resti dell’imbarcazione erano stati già segnalati nel 1956 e fotografati nel 1972 ma le correnti avevano poi ricoperto tutto fino ad un mese fa circa.
Il materiale fotografico e video di questi giorni è stato trasmesso alla Capitaneria di Porto che risulta aver già segnalato alla Sovrintendenza quanto è emerso.
Il tutto rafforza l’ipotesi, fatta da archeologi e storici, che il porto etrusco e poi romano di Alsium fosse situato proprio tra la Villa di Pompeo e la foce del Cupino».
Davvero una bella scoperta che ha fatto tornare in mente quanto scovato alcuni anni fa.
È un tratto costiero già interessato da innumerevoli ritrovamenti di scheletri degli antichi romani e di tombe a Cappuccina. Una sorta di necropoli sulla sabbia ma sempre più in balia delle onde che rischiano di trascinare tutto a largo.
Un’ampia fetta della parete di falesia sottostante la stradina che porta al Castello Odescalchi è stata ormai inghiottita dall’erosione.
Ulteriori mareggiate potrebbero infliggere il colpo di grazia ad una delle parti del litorale nord, già sotto i riflettori della Sovrintendenza e situata a metà tra il demanio marittimo e la proprietà degli Odescalchi.
In piena estate, nell’agosto del 2017, nei pressi del bunker di Palo risalente al periodo post bellico, riaffiorò un altro scheletro a pochi metri da chi prendeva tranquillamente il sole ma evidentemente non ci sono fondi per riqualificare al meglio questa fascia costiera e tutelarla dall’azione erosiva.
In questi mesi si è parlato di reperti anche a Cerveteri, con precisione nella frazione di Campo di Mare. Qui il ministero ha concesso pure dei fondi importanti per terminare gli scavi direttamente in acqua per riportare alla luce la villa sommersa.
I lavori subacquei sono stati diretti dalla Soprintendenza di Viterbo e dell’Etruria Meridionale.
L’area era stata oggetto già di attenzioni nel 2021 dopo il recupero da parte di un sub di una colonna in marmo cipollino e del relativo capitello in stile ionico già allora messi in relazione ad una struttura circolare del diametro di circa 50 metri, oggi completamente sott’acqua e a pochi metri dalla riva di via Navigatori etruschi.
Per gli esperi, probabilmente, si tratterebbe di un padiglione a mare relativo ad una villa romana di epoca imperiale.