RHAMNUS FRANGULA

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Rhamnus frangula

UN APPROCCIO ALTERNATIVO NELLA STIPSI SEMPLICE MA OSTINATA CRONICA NELL’ANZIANO.

di Aldo Ercoli

Rhamnus frangula, piccolo albero che cresce sulle montagne ci fu segnalato nel 1200 da Pietro Crescenzi, un agronomo italiano che affermò l’eccellente azione lassativa della sua corteccia. (Bruno Brigo). I principi attivi sono glucosidi antrachinonici (glucofrangulina A e B, franguline A e B). Altri costituenti della corteccia della pianta sono flavonoidi; alcaloidi ciclo peptidici (in piccole tracce). L’impiego medico riguarda la stipsi abituale semplice che perdura da molto tempo, grazie alla sua azione lassativa “soft”, leggera, ben inferiore alla Senna e Aloe.

In effetti non provoca una esagerata contrattilità peristaltica; l’effetto lassativo non irrita gli organi del bacino (Capasso F. Lassativi e purganti. Aboca 1993). I glucosidi contengono dei componenti (genine) che appartengono a derivati dell’antracene. E per questo motivo che vengono chiamati droghe antrochinoniche (antraglicosidi).

Se assunti per via orale restano tali, immodificati a livello gastroduodenale e nell’intestino tenue. Solo nel colon avviene la rimozione dello zucchero e l’aglachinone viene metabolizzato ad opera della flora batterica intestinale. Il prodotto che ne scaturisce è scarsamente assorbibile: stimola la mucosa del colon senza irritarlo, incrementa la produzione di muco e diminuisce il riassorbimento di acqua dalla mucosa intestinale. I glucosidi antrachinonici, contenenti le genine (Campanini E. Dizionario di fitoterapia e piante medicinali Tecniche Nuove 1998).

La stimolazione indotta dalla motilità del colon libera emodina che è trasformata solo in parte in antrone dai batteri intestinali. L’emodina che resta immutata frena l’esagerato iperstaltismodell’ antrone. L’effetto lassativo è meno intenso ma più mirato e specifico. E’ da questo bilanciamento emodina – antrone (sinergia competitiva) che l’impiego della Frangula si rivela utile nella stipsi ostinata semplice che perdura da molto tempo.

In questa molto frequente affezione, il paziente ha utilizzato una dieta assai ricca di fibre vegetali (crude o cotte) senza accedere in grassi e proteine; ha regalato la flora batterica assumendo fermenti lattici, idratato la massa fecale bevendo acqua fuori pasto. Poi, dopo un certo periodo di miglioramento, la stipsi è ritornata.

Gli specialistici gastroenterologi gli hanno prescritto il Lattulosio (es. Normasl 1-3 cucchiaini/die), consigliato di aggiungere alla dieta la crusca in modo graduale (es. Crusken 1 bustina la mattina nel latte). Anche qui dopo un periodo di regolazione nella defecazione la stipsi ritornava più ostinata di prima. Il passo successivo è stato quello di assumere un lassativo lieve a base di Macrogol (es. Movicol 1-2 bustine/die). Tanto per cambiare anche questa volta, la storia era sempre la stessa: il beneficio non si manteneva nel tempo.

L’intestino non si arrende alla stipsi. C’è stato chi ha fatto ricorso a droghe lassative più forti come la Senna che proviene dall’infusione delle foglie di alcune piante del genere Cassia, con rischio di melanosi del colon – retto (lesione precancerosa se presente da anni).

Perché l’azione lassativa “soft” non mirata della Rhamnus frangola ci può essere d’aiuto? Questo lassativo, la cui attività si svolge senza formazioni di accumulo, risulta adatto in quei soggetti la cui inerzia intestinale dipende dall’uso precedente di purganti molto forti, nella stipsi cronica degli anziani, e tutte le volte che necessità una defecazione facile con feci molli, come in caso di ragadi anali, emorroidi e dopo interventi chirurgici ano-rettali (Campanini E. Opera citata).

Posologia: Rhamnus frangula T.M. 40 gtt due volte al giorno per 8-10 giorni, poi metà dose per un’altra settimana. Alcuni fitoterapeuti utilizzano dosaggi più bassi (30 gttx2) nell’uso prolungato per il pericolo della perdita di elettroliti, in particolare di potassio. Purtuttavia l’assenza di accumulo e la ritardata assuefazione da parte del fitocomplesso consentono un approccio terapeutico ben diverso dalle altre droghe lassative.

La Frangola va comunque evitata in gravidanza, nell’allattamento, nei bambini e nelle crisi emorroidarie. Il sovradosaggio prolungato può poi provocare spasmi intestinali e diarrea violenta con conseguente disidratazione.

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