Un progetto per la transizione energetica, per il clima, la salute, l’ambiente, l’occupazione.
Legambiente dice NO AI FOSSILI a Civitavecchia. Un’altra voce importante e rappresentativa che si schiera contro la conversione a gas di TVN e chiede che si crei nel territorio un polo delle rinnovabili. Richiesta dei cittadini che attraverso il Comitato SOLE da mesi lottano per questo obiettivo: “Ribadiamo quanto diciamo da tempo: buona occupazione e salute si possono ottenere senza carbone e senza il gas. Abbiamo ben individuato le potenzialità delle fonti rinnovabili e dell’idrogeno verde a Civitavecchia proponendo alla città il progetto Porto Bene Comune: una rivoluzionaria riconversione ecologica del sistema portuale di Civitavecchia con produzione di idrogeno da fonti rinnovabili e suo utilizzo in diverse applicazioni, per il trasporto e la generazione di potenza in ambito portuale compresa l’elettrificazione delle banchine. TVN deve essere riconvertita alle rinnovabili e all’idrogeno! Fare di Civitavecchia il primo porto completamente indipendente dalla rete e a zero emissioni!”
L’invito rivolto all’ Autorità Portuale è che faccia da traino, coinvolga le realtà imprenditoriali locali e nazionali, specie quelle di interesse pubblico, senza trascurare Università come la locale Tuscia o la Sapienza, e enti di ricerca quali l’ENEA e il CNR. Vogliamo una città zero emissioni nocive, polo sperimentale di eccellenza nell’utilizzo e nella validazione su scala reale dell’intera catena delle fonti rinnovabili e dell’idrogeno nelle attività portuali (produzione di energia, stoccaggio, distribuzione, mobilità e movimentazione a zero emissioni, compresa l’elettrificazione delle banchine, tramite utilizzo e riconversione dell’idrogeno).
“Vogliamo in questo modo riconnettere la città – continuano – con il suo porto, il quale fornirà possibilità di sviluppo economico all’intero comprensorio, oltre qualsiasi transizione a gas”.
Il progetto PBC è il modo diverso di produrre energia, in totale alternativa alla prevista trasformazione a gas dell’attuale centrale Enel di TVN, ed è possibilità concreta per risolvere l’inevitabile crisi occupazionale correlata alla obbligatoria fuoriuscita dal
carbone.
“I consistenti finanziamenti economici previsti dal Recovery Fund dovranno essere impegnati per la trasformazione ecologica. Una opportunità storica si sta presentando, non dobbiamo farci trovare impreparati per affrontare adeguatamente la sfida epocale” – conclude comitato SOLE, che chiede a Legambiente e a tutte le organizzazioni ambientaliste e sociali di convergere insieme per costruire a Civitavecchia un passo sostanziale della necessaria e ineludibile transizione fuori dal fossile, per una buona occupazione, per ridare futuro ai nostri figli.